30 nov. – La Rai ha licenziato Giampiero Amandola, il giornalista della sede regionale piemontese autore di un servizio nel prepartita Juventus-Napoli di domenica 21 ottobre giudicato offensivo.
Il giornalista in quella circostanza aveva fatto una battuta sui tifosi napoletani: “E voi li distinguete dalla puzza…con grande signorilita‘”, in replica alla frase di un tifoso bianconero che diceva “I napoletani sono ovunque, al nord, al centro, al sud. Un po’ come i cinesi…”..
La notizia del licenziamento non e’ confermata dall’azienda di viale Mazzini, ovvero c’e’ un no comment, ma fonti la confermano invece all’AGI. Tra l’altro il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, ne da’ notizia sul suo profilo facebook, dicendosi non d’accordo con la decisione di licenziare Amandola. Anzi, Iacopino parla di “vergogna” e dice “non sono contento.
Una volgarita’, grave, vale il licenziamento? E i suoi due figli piccoli devono pagare questo prezzo? Ne sono certo, il cuore di Napoli non puo’ volere tutto questo”.
All’indomani dell’episodio, la Rai aveva subito reagito al coro di critiche e polemiche innescate sospendendo il giornalista della sede piemontese “per l’inqualificabile e vergognoso servizio”, avviando un provvedimento disciplinare. Inoltre l’azienda aveva espresso le proprie scuse alla cittadinanza di Napoli e “a tutti gli italiani”.
Il presidente Anna Maria Tarantola e il direttore generale Luigi Gubitosi avevano manifestato “il loro sdegno per l’increscioso episodio”, augurandosi che “gli uffici applichino la massima celerita’ e severita’ nel giudicare l’accaduto.
La Rai e’ e sara’ sempre in prima fila nella lotta contro ogni forma di razzismo e la stupidita’ che l’accompagna”. Erano seguite anche le scuse del cdr della sede Rai di Torino, che pero’ non avevano trovato molta accoglienza, tanto che Iacopino aveva parlato di spiegazioni “penose”, e classificato la battuta di Amandola come “peggior repertorio della stupidita’ umana”. L’Usigrai con l’allora segretari Carlo Verna aveva parlato di “espressione deplorevole ed inaccettabile”, sottolineando che era giusto che redazione e azienda “evidenzino rammarico e rabbia” per quell’espressione.
Il giornalista invece si era difeso sostenendo che era stato tutto un fraintendimento, che si era trattato di “un equivoco e di un incidente causato dalla fretta con cui e’ stato montato il servizio. E poi si trattava di una battuta contro i cori razzisti, e’ stata male interpretata”. Cosi’ non e’ stato nell’interpretazione che ne hanno dato i responsabili Rai. agi
LA RAI
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