Una giovane donna incinta sarebbe stata colpita dai sassi scagliati dagli immigrati durante la protesta di ieri mattina. Il sindaco di Pontelatone dice basta e chiede interventi decisi.
“L’ennesima protesta – dice Carusone-inscenata dagli extracomunitari nella mattinata di ieri in località Salomoni del Comune di Pontelatone, con tanto di blocco stradale, il quarto in altrettante manifestazioni, impone una seria riflessione sulla permanenza di centinaia di immigrati presso il centro di accoglienza “Le Campole” (foto sotto), sulle conseguenze che da essa ne derivano tanto per il territorio quanto per i cittadini, e sul problema dell’ordine pubblico che, con il passare dei giorni e a causa di atteggiamenti inqualificabili tenuti da un gruppo di rifugiati, sta diventando una bomba ad orologeria destinata ad esplodere da un momento all’altro.
Il sindaco è stanco delle ripetute tensioni innescate dalle proteste dei rifugiati. Dopo i fatti di ieri mattina ha scritto alla Procura della Repubblica per sollecitare una soluzione al problema: «Come di consueto, armati di pietre e bastoni hanno bloccato nuovamente la strada provinciale che cade in tenimento del Comune di Pontelatone. L’aggressione oltremodo violenta è stata perpetrata anche con lo scaglio di pietre contro civili inerti, nonostante l’immediato intervento delle forze dell’ordine e delle autorità locali. I manifestanti hanno aggredito quattro persone, di cui tre civili ed un carabiniere, che sono stati soccorsi ed accompagnati in ospedale.
Oltremodo — continua l’esposto del sindaco — la circostanza che lascia senza parole è che tra le vittime vi è una giovane donna, in evidente stato di gravidanza, mentre le altre persone coinvolte sono onesti lavoratori che si accingevano ad espletare la loro attività lavorativa». Carusone teme che il ripetersi di queste proteste possa innescare reazioni nella comunità locale e, al di là del linguaggio burocratico usato nell’esposto, trapela la preoccupazione per il futuro: «L’insostenibilità di questa situazione è palese e mette in costante pericolo l’intera comunità, che si trova in balìa di figure che senza alcuno scrupolo fanno ricorso alla violenza, incuranti sia delle norme di comune e civile convivenza che dell’iter burocratico sotteso alle loro richieste».
Il sindaco di Formicola: “Abbiamo inviato decine di comunicazioni alla Prefettura senza ottenere risposte chiare.”