E’ “prevedibile che il controllo dell’acqua da parte di grandi imprese mondiali si trasformi in una delle principali fonti di conflitto di questo secolo”: lo scrive Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, pubblicata oggi, dove definisce l’accesso all’acqua potabile e sicura “un diritto umano essenziale, fondamentale e universale”.
E’ prevedibile, scrive il Papa, “che, di fronte all’esaurimento di alcune risorse, si vada creando uno scenario favorevole per nuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni”.
In un paragrafo dedicato all’acqua, Francesco precisa che “l’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici” e “ora in molti luoghi la domanda supera l’offerta sostenibile, con gravi conseguenze a breve e lungo termine”.
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La “povertà di acqua pubblica si ha specialmente in Africa” e “un problema particolarmente serio è quello della qualità dell’acqua disponibile per i poveri, che provoca molte morti ogni giorno”. Più in generale, “l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani. Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità”. Inoltre, “alcuni studi hanno segnalato il rischio di subire un’acuta scarsità di acqua entro pochi decenni se non si agisce con urgenza. Gli impatti ambientali potrebbero colpire miliardi di persone, e d’altra parte è prevedibile che il controllo dell’acqua da parte di grandi imprese mondiali si trasformi in una delle principali fonti di conflitto di questo secolo”.