Sfida della Cina agli Usa: “Completeremo la colonizzazione delle isole contese”

La Cina sfida gli Stati Uniti e annuncia che completerà “nei prossimi giorni” l’operazione di colonizzazione di una serie di isole contese nel mar Meridionale della Cina. Pechino, ha spiegato il portavoce del ministero degli Esteri Lu Kang, inizierà a costruirvi delle infrastrutture.

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“Oltre a soddisfare le necessità di difesa militare, il principale obiettivo delle attività di costruzione della Cina è di rispondere a diverse necessità civili e… assolvere meglio agli obblighi e le responsabilità internazionali”, ha detto Lu, citando operazioni “di ricerca e salvataggio, prevenzione dei disastri, ricerca scientifica, osservazioni meteorologiche, tutela dell’ambiente, sicurezza della navigazione, gestione della pesca”.

Le dichiarazioni di Pechino giungono dopo che sia gli Stati Uniti sia i paesi rivieraschi hanno lanciato l’allarme per la costruzione di piste d’atterraggio, porti e altri strutture su territori contesi, fra cui le isole Paracel e Spratly, che i cinesi chiamano Nansha e Xisha.

Un rapporto diffuso in maggio dal Pentagono ha riferito che la Cina ha colonizzato 200 ettari a partire da dicembre, costruendo isolette artificiali appoggiate su scogli a pelo dell’acqua in modo da farne una sorta di avamposto militare a notevole distanza dalle proprie coste. Lu ha però dichiarato che le costruzioni sulle isole Nansha sono “legali, ragionevoli e giustificate”. La Cina, ha aggiunto il portavoce , “lavorerà fermamente per salvaguardare la propria sovranità territoriale e i propri diritti marittimi, oltre che per risolvere le dispute attraverso i negoziati” con i Paesi dell’Associazione delle nazioni dell’Asia del Sud Est (Asean).

Lo scorso 30 maggio, il nuovo capo del Pentagono Ashon Carter, ha accusato Pechino di “essersi spinto più avanti e più in fretta” di ogni altro Paese nell’alimentare le tensioni in merito alle contese territoriali marittime”. La settimana prima la marina cinese aveva inviato diversi avvertimenti radio ad un aereo militare americano che sorvolava un’isolotto artificiale costruito dai cinesi nell’area delle Spratly, rivendicate anche da Filippine, Vietnam e Taiwan. ADNKRONOS