Per il momento sono alcune aziende emiliane che si occupano di logistica e facchinaggio al centro di una denuncia della Cgil che punta il dito sui proprietari “furbetti” che licenziano e poi riassumono per ottenere gli sgravi fiscali del governo.
Lo riporta La Repubblica di Bologna:
Il meccanismo, secondo la Cgil emiliana, sarebbe questo: le aziende, che nei casi specifici sono di Piacenza e Reggio Emilia e si occupano di logistica e facchinaggio, propongono ai lavoratori di licenziarsi, magari con un piccolo incentivo, per poi essere riassunti il giorno successivo da una nuova azienda, che lavora negli stessi cantieri e svolge le stesse attività. In questo caso però l’assunzione è con un contratto a termine di sei mesi – il termine minimo per assicurarsi gli sgravi – con l’impegno che al termine dei sei mesi verranno tutti assunti a tempo indeterminato.
“Trascorso quel periodo le aziende, di solito tutte nuove – denuncia la Cgil – avranno ripulito i lavoratori e chiederanno di accedere ai famosi sgravi fiscali, senza aver creato alcuna nuova occupazione”.
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