Arrestato insieme al fratello e alla compagna di lui, dopo l’incidente in cui a Boccea è morta una donna, la 44enne di origini filippine Corazon Abordo, il 19enne di etnia rom accusato di concorso in omicidio volontario è stato scarcerato oggi.
Secondo la difesa, curata dall’avvocato Carola Gugliotta, il giudice per l’udienza preliminare Roma Pieratti, che ha convalidato il fermo, ha scelto per la scarcerazione di Samuel, non ritenendo valida l’accusa per quanto successo in via Battistini, a Boccea, dove una persona è rimasta uccisa e altre otto ferite.
Il ragazzo si trovava sull’auto come passeggero, con il padre Bahto e la moglie di chi era alla guida, un giovane di 17 anni. Per questo ha lasciato oggi il carcere di Regina Coeli, perché si è ritenuto “che non sussistano a carico del solo Samuel gli elementi di colpevolezza”. “Lo abbiamo visto piangere tutto il tempo”, ha detto il suo legale.
La posizione del rom si è alleggerita dopo l’interrogatorio del fratello, il 17enne, padre di un bimbo di 10 mesi e marito dell’altra 17enne arrestata. “Al volante c’ero io – ha raccontato il minorenne – e quando ho visto l’alt del posto di blocco ho avuto paura ed ho accelerato”. Il 17enne ha anche raccontato che Samuele e la moglie “erano tutti seduti dietro. Quando ho visto la paletta delle forze dell’ordine mi è preso il panico e ho proseguito (a 180 all’ora sulla folla!!)
Si questo ha visto il film di Totò, Miseria e Nobiltà, quando se ne uscì e si piange sempre la mattina la sera e la notte sempre piange, ma tanto fra poco uscirà anche l’altro e tutto finirà a tarallucci e vino, e dopo faranno un altro giro e poi come la canzone.
Viva L’Italia che muore.