Un uomo solo al comando ha portato l’Italia alla rovina

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MUSSOLINI, “UN UOMO SOLO AL COMANDO DELLA NAZIONE” HA PORTATO L’ITALIA ALLA ROVINA.

Dopo la caduta del Fascismo (festeggiati da poco i 70 anni dalla caduta) per evitare che si potessero ricreare quei pericoli, è stata scritta una Costituzione di tipo parlamentare nella quale i cittadini hanno poca o nessuna autorità nelle scelte del Parlamento (Camera dei Deputati e Senato che hanno gli stessi poteri in campo legislativo).

Quella Costituzione, purtroppo fonte di eccessi di spese e di creazione di malcostume (siamo tra i più corrotti tra i Paesi della Comunità europea) sta creando negli italiani un sempre più forte distacco dalla politica e un assenteismo crescente al voto.
Solo se si avesse il coraggio di fare quello che hanno fatto i Francesi nel 1958, su decisione di un vero salvatore della Patria, De Gaulle (aiutato dalla migliore scuola di Pubblica Amministrazione – Ecole Nationale de Administration)
La Francia nei pochi anni che andavano dal 1946 al 1958, avevano avuto 22 governi incapaci di governare una Nazione che pure era uscita come vincitrice dalla guerra contro il Nazi-fascismo.
Quei governi imbelli avevano perso l’Indocina, erano in uno stato di guerriglia in Algeria e rischiavano la guerra civile in patria.

De Gaulle ha cambiato la Costituzione nel 1958;
1) ha creato l’elezione diretta del Capo dello Stato con un sistema molto democratico: al primo turno si potevano presentare più candidati, ma se nessuno raggiungeva la maggioranza assoluta dei consensi, dopo due settimane andavano al “BALLOTTAGGIO” i due candidati più votati e solo chi aveva la maggioranza assoluta diventava Presidente della Repubblica con ampi poteri esecutivi.
2) Lo stesso sistema era utilizzato per la elezione dei membri del Parlamento.
Il sistema usato era quello dei collegi uninominali (un solo eletto per collegio). Questo sistema obbliga i partiti a mettere candidati degni di stima.

Se nessuna dei candidati nel collegio aveva la maggioranza assoluta, i due candidati più votati andavano al secondo turno dopo 14 giorni e veniva eletto il candidato che aveva avuto la maggioranza dei voti.
Questo sistema evidentemente crea una situazione nella quale il cittadino è pienamente coinvolto nelle scelte dei propri rappresentanti sia nel “POTERE ESECUTIVO” SIA NEL “POTERE LEGISLATIVO”.