Grecia: gli USURAI chiedono piu’ austerità che impedisce la ripresa

Varoufakis: il problema e’ l’austerita’, non le riforme

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La ragione per la quale le trattative tra la Grecia e i suoi creditori rimangono impantanate, scrive da parte sua il ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, in un articolo apparso su ‘Project Syndicate, non e’ la riluttanza del governo Tsipras a varare le riforme economiche chieste dall’ex troika (Commissione Ue, Bce e Fmi, oggi ‘Brussels Group’ MA SEMPRE TROIKA) ma la richiesta di un ulteriore inasprimento dell’austerita’, che impedirebbe al paese una ripresa economica.

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“Il nostro governo e’ disposto ad applicare un’agenda che includa tutte le riforme economiche sottolineate dai think tank economici europei”, scrive il ministro greco, “inoltre, siamo in grado in maniera unica a mantenere il consenso dell’opinione pubblica greca per un solido programma economico”. “Quindi, se il nostro governo vuole abbracciare le riforme che i nostri partner si aspettano, perche’ i negoziati non hanno prodotto un’intesa?”, scrive Varoufakis, “il problema e’ semplice: i creditori della Grecia insistono su un’austerita’ ancora maggiore per quest’anno e oltre, un approccio che impedirebbe la ripresa, bloccherebbe la crescita, peggiorerebbe il ciclo deflazionario del debito e, alla fine, eroderebbe la disponibilita’ e la capAcita’ della Grecia di vedere inoltre l’agenda di riforme della quale il paese ha un bisogno cosi’ disperato”.

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“Il nostro governo non puo’ accettare e non accettera’ una cura che si e’ dimostrata per cinque lunghi anni peggiore del male”, aggiunge Varoufakis che respinge in particolare gli obiettivi di avanzo primario “insostenibili” e definisce “assurdo” sostenere che Atene non abbia raggiunto un “sufficiente consolidamento fiscale”. “Il punto piu’ spinoso, l’unico elemento determinante e’ l’insistenza dei creditori su ulteriore austerita’, anche a spese dell’agenda di riforme che il nostro governo e desideroso di portare avanti”, conclude il ministro ellenico. Renzi: venti Grecia, Spagna e Polonia chiedono che l’Ue cambi “Il vento della Grecia, il vento della Spagna, il vento della Polonia non soffiano nella stessa direzione, soffiano in direzione opposta, ma tutti questi venti dicono che l’Europa deve cambiare e io spero che l’Italia potra’ portare forte la voce per il cambiamento dell’Europa nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”. Cosi’ il presidente del Consiglio, Matteo Renzi in un’intervista rilasciata all’emittente toscana Rtv38.
(AGI) .

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