Connessione tra finanza islamica e terrorismo?

 

Secondo l’On. Borghezio – che ne fa oggetto di un’interrogazione alla Commissione Europea – c’è la possibilità di una connection fra finanza islamica e terrorismo.
Borghezio scrive infatti che “la finanza islamica racchiude pratiche, transazioni e contratti che sono conformi ai dettami della shariah, le cui fonti sono il Corano, la sunnah e la giurisprudenza islamica. A parte Sudan e Iran, la shariah permea l’attività bancaria e finanziaria di tutto il mondo mussulmano”.

“Si apprende, inoltre, – continua Borghezio – che negli ultimi anni c’è stata una crescita di interesse per la finanza islamica da parte di istituzioni ed Autorità europee ed internazionali, di Governi e di organismi della finanza convenzionale, come il Regno Unito che, nel 2014, è stato il primo Paese occidentale ad emettere il c.d. sukuk, il bond islamico”.

“L’attenzione verso la finanza islamica è data anche dalla dimensione della comunità mussulmana in Europa e dalla crescente richiesta di strumenti finanziari conformi alla shariah” conclude Borghezio.

Borghezio chiede quindi se “la Commissione intende monitorare le transazioni che avvengono nei Paesi europei attraverso la finanza islamica per accertare che non costituiscano finanziamenti al terrorismo islamico e quali Stati membri hanno adottato strumenti finanziari conformi alla shariah”.