Strage di Capaci: la Consap non crediamo che sia questa l’Italia per cui sono morti il giudice Falcone e la sua scorta. Perciò preferiamo ricordare in silenzio i nostri morti, lontano da passerelle e microfoni.
Massimo rispetto per tutti coloro che parteciperanno con sincerità a manifestazioni e iniziative collegate alla commemorazione della strage di Capaci, che ha lasciato uno squarcio nei nostri cuori e nella storia della nostra Italia.
Tuttavia dobbiamo essere onesti, almeno dentro di noi, almeno con noi stessi. Dobbiamo chiederci, e avere il coraggio di risponderci con sincerità, se l’Italia di oggi è quella per cui sono morti Falcone, Borsellino e i poliziotti delle scorte. Un terzo degli appalti pubblici truccati, migliaia di evasori fiscali totali, calcio gestito dalla criminalità organizzata, campioni di irregolarità ambientali,centinaia di migliaia di lavoratori irregolari, con una disoccupazione giovanile al 40%, un sistema fiscale asfissiante …solo per fare qualche esempio!
Io ritengo di no, che questa Italia in cui la legalità fa notizia, e la lotta alla criminalità ha perso mezzi e uomini, non sia quella che sognavano questi due grandi palermitani e i loro angeli custodi.
Allora preferiamo non partecipare a nessuna iniziativa, e ricordare nel silenzio dei nostri cuori e della nostra Fede questi martiri, i nostri morti, senza unirci a passerelle mediatiche.
Igor Gelarda
Dirigente nazionale Consap