Con la bocciatura della Ue alla ‘reverse charge’ si apre un buco nel Bilancio dello Stato da 730 milioni. Nella legge di stabilita’, si prevedeva una clausola di salvaguardia che faceva scattare, in caso di bocciatura, aumenti delle accise sui carburanti da luglio di quest’anno. Ma proprio recentemente, il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan aveva assicurato “l’impegno del governo a eliminare tutte le clausole di salvaguardia”, compresa questa.
La Commissione europea ha annunciato oggi la bocciatura del reverse charge sull’Iva introdotto dal governo con la legge di stabilita’ 2015. “La Commissione ha adottato oggi una comunicazione indirizzata al Consiglio che rigetta la richiesta italiana di una deroga (alla normativa Ue sull’Iva) per introdurre il reverse charge per le forniture alla grande distribuzione,” si legge in una dichiarazione della portavoce della Commissione Ue per i servizi finanziari, Vanessa Mock.
“Per la Commissione non ci sono prove sufficienti che la misura richiesta contribuirebbe a contrastare le frodi. La Commissione ritiene anzi che questa misura implicherebbe seri rischi di frode a scapito del settore delle vendite al dettaglio e a scapito di altri stati membri,” aggiunge la nota.
La Commissione europea ha poi precisato che la richiesta italiana di pagamenti separati dell’Iva (cosidetto split payment) da parte dell’amministrazione pubblica, previsti nella legge di stabilita’ 2015, e’ ancora sotto esame. “Abbiamo ricevuto una richiesta per introdurre una misura speciale per l’amministrazione pubblica che pagherebbe l’Iva in modo separato invece che direttamente al fornitore. Questa richiesta e’ ancora sotto analisi della Commissione,” si legge in una dichiarazione della portavoce della Commissione Ue per i servizi finanziari, Vanessa Mock. (AGI) .