Democrazia Diretta denuncia le più alte cariche dello Stato per aver ceduto la sovranità nazionale in violazione dell’art.241 del c.p. L’esposto è stato depositato da Gabriele Chiurli il 20 maggio presso la Procura di Firenze
La denuncia del candidato governatore della Toscana per Democrazia Diretta, Gabriele Chiurli, contro le più alte cariche è stata depositata dallo stesso Chiurli, poco prima della conferenza stampa, presso la Procura della Repubblica di Firenze. E’ partita dalla Toscana ma si estenderà a tutte le Procure della Repubblica toscane e a quella di Roma, l’azione di Democrazia Diretta che nella persona del suo candidato a presidente delle prossime regionali in Toscana, ha denunciato le più alte cariche dello Stato dal 1992 in poi.
Nell’esposto figurano, solo per citarne alcuni, i nomi di Giorgio Napolitano, Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi ma anche dell’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il 1992 perché è l’anno di Maastricht, l’anno del “grande inganno” che prepara la creazione dell’Unione monetaria europea, e “da Maastricht in poi”, scrive nella sua denuncia Chiurli, “non sarà più la moneta ad adeguarsi all’economia ma l’economia a doversi adeguare alla moneta”. Per Democrazia Diretta il 1992 è soprattutto l’anno in cui i politici con la cessione della sovranità dell’Italia, danno il via deliberatamente alla crisi economica, utilizzandola come leva per cancellare diritti e democrazia in favore della finanza.
“La Costituzione viene tradita – dichiara il candidato a governatore, Gabriele Chiurli – e nostro dovere è quello di denunciare tutti coloro che collaborano affinché l’Italia perda definitivamente indipendenza e sovranità in favore della finanza. La nostra classe politica – incalza Chiurli – ha lavorato per anni e lavora oggi per interessi contrari a quelli nazionali. I reati che andiamo a denunciare sono quelli che puniscono i delitti contro la personalità dello Stato. Dal punto di vista costituzionale, l’art.11 della nostra Costituzione è il primo ad essere stato violato, mentre il duplice attacco alla sovranità e all’indipendenza nazionale, mette in gioco valori che l’ordinamento penale protegge con gli art.241 e 243 del codice penale. Democrazia Diretta non si fermerà fino a che non si aprirà un giusto processo contro tutti i responsabili di questa oscena dittatura finanziaria”.
Il substrato giuridico da cui prende il via la denuncia è semplice: la cessione della sovranità, è un atto ostile contro la personalità dello Stato e, quindi, un reato.
“Il codice penale – sostiene in conferenza stampa l’avvocato Marco Mori che ha redatto l’atto di denuncia e che è anche candidato consigliere per Democrazia Diretta – punisce le menomazioni dell’indipendenza della sovranità nazionale, considerandola fra gli atti ostili contro la nazione. Una volta queste situazioni avvenivano con le forze armate che entravano in uno Stato e lo Stato perdeva la propria sovranità sul territorio. Oggi questo avviene con le normative dei Trattati europei che hanno imposto cessioni di sovranità e menomato l’indipendenza nazionale in violazione di legge, così sottraendo al popolo la sua sovranità”.