INDONESIA – L’Indonesia continua salvare migranti. 600 persone, la maggior parte dei quali di etnia rohingya (minoranza musulmana in Myanmar) e bangladesi sono stati soccorsi al largo della costa indonesiana di Aceh.
Affiorano racconti raccapriccianti dai migranti sopravvissuti ai drammatici viaggi sui barconi provenienti da Birmania e Bangladesh. In un campo profughi nella provincia di Aceh, nel Nord della provincia indonesiana di Sumatra, alcuni hanno raccontato di una vera e propria guerra fra disperati, per procacciarsi le ultime scorte di acqua e cibo, a bordo dei barconi alla deriva sui quali erano stati abbandonati dai trafficanti.
Una battaglia feroce a colpi di coltelli, bastoni e machete nella quale sarebbero morti almeno un centinaio di migranti, molti dei quali annegati, e che ha visto fronteggiarsi da un lato gli islamici rohingya, dall’altro i bangladesi. Molti sopravvissuti hanno mostrato lividi, ferite e cicatrici.
I due campi si accusano reciprocamente di aver attaccato gli altri: “All’improvviso i bangladesi sono arrivati sul ponte superiore e ci hanno aggredito”, ha raccontato un giovane rohingya di 22 anni. “Per salvarsi bisognava buttarsi in mare, ma mio fratello non c’è riuscito. Lo hanno picchiato e poi gettato in acqua”.
I bangladesi sostengono invece che i rohingya impedivano loro di mangiare e bere. Quando gli scontri fra i due gruppi sono diventati fuori controllo, il barcone ha cominciato ad imbarcare acqua e ad affondare e molti migranti sono morti annegati. tiscali
L’ONU dice che Thailandia, Indonesia e Malesia hanno respinto i disperati dalle loro coste e che la crisi umanitaria nel Sud-est asiatico è scoppiata circa 10 giorni fa, invece centianaia sono già stati tratti in salvo fin dal 12 maggio
Navi europee sono attive per istruzioni di soccorso già da un mese presso le isole Seycelles