Congo, stupro di gruppo a Kikamba: piu’ di 100 le donne violentate

 

Sono più di cento e hanno un’età compresa tra i 14 e i 70 anni: si tratta delle vittime dello stupro di gruppo avvenuto nella città di Kikamba, Sud Kivu, nella Repubblica democratica del Congo. La violenza sessuale è oramai diventata un’arma di guerra e spesso le vittime non denunciano le violenze per paura delle ritorsioni dei gruppi armati o per la possibile esclusione dalla propria comunità.

Durante l’attacco si sono verificati anche saccheggi e scontri e almeno due persone sono rimaste ferite. Le vittime di violenza sono stata portate in due ospedali della zona dove opera Medici senza frontiere. Qui le équipe hanno fornito assistenza sanitaria e hanno avviato una procedura per monitorare la condizione delle vittime garantendo il rispetto della loro privacy.

Tutto è accaduto la sera del primo maggio: circa 60 uomini armati hanno attaccato il villaggio. Gli aggressori hanno saccheggiato le case, aggredito gli uomini e violentato un gran numero di donne nelle prime ore del mattino. Hanno anche tenuto prigionieri circa 30 bambini, utilizzandoli per trasportare merci rubate durante la fuga per poi liberarli. Alcune donne del gruppo hanno riferito di essere state violentate dagli aggressori e solo nei giorni successivi si sono presentate più di cento donne, affermando di essere state anche loro vittime di violenza sessuale.

“Aggressioni sessuali su larga scala legate ad azioni dei gruppi armati non sono, purtroppo, un’eccezione in Repubblica Democratica del Congo – ha spiegato Francisco Otero, capo missione di MSF in Sud Kivu – In questo caso, molte vittime si sono fatte avanti rapidamente in cerca di assistenza medica. Questa non è la norma: di solito le vittime non denunciano questo tipo di aggressione per paura di ritorsioni da parte dei gruppi armati o del rifiuto della propria comunità” ha aggiunto. Msf ha iniziato a fornire assistenza medica nel centro di salute Kikamba nel 2010 a causa del flusso su larga scala di sfollati nella zona, ed è rimasta per garantire agli abitanti l’accesso alle cure sanitarie di base. Lo scorso anno, Msf ha effettuato più di 150mila visite, 260 per violenza sessuale.“

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