Carla Saveri candidata FI: “L’Agroalimentare in Vallesina è una opportunità di sviluppo per il territorio.”
Sabato 16 maggio a Jesi, Carla Saveri, candidata al Consiglio Regionale delle Marche nella lista di Forza Italia, ha tenuto una conferenza stampa di presentazione ai media locali. In quella occasione ha promosso un Incontro Pubblico che si terrà Martedì 19 Maggio ore 18:30 al Palazzo dei Convegni di Iesi.
L’Incontro verte sulla opportunità di sviluppo che il territorio Vallesino può beneficiare con l’Agroalimentare e la possibilità di poter esprimere le proprie idee in merito alla candidatura cercando condivisione con gli elettori sulle istanze da portare in Regione.
Carla Saveri, non è la candidata Donna che si fa usare per riempire la casella della ‘quota rosa’ del partito, è una Persona, una Donna, una Mamma, una Moglie e una Cittadina molto attiva che per questo mondo misogino ha il grave difetto di essere intelligente, preparata e soprattutto stanca delle prevaricazioni, delle vessazioni, delle pressioni e dei torti che la popolazione marchigiana è costretta a subire dalla casta politica. E’ per questo che ha deciso di impegnarsi in prima persona. Carla Saveri, non ha miti (a parte Federer e Oriana Fallaci), e non coltiva ideologie.
“Gli elettori di sinistra, – dice la candidata di Forza Italia – ma soprattutto i marghigiani, devono prendere atto del fallimentare modello di Sviluppo centralista della sinistra, quel modello che ha messo e mette al centro lo Stato-imprenditore, le macro-imprese e le Banche che sono ormai dedite solo alla speculazione finanziaria anziché all’aiuto di quel 95% di micro, piccoli e medi imprenditori che attraverso lo sviluppo della produzione di beni e servizi rappresentano la quasi totalità degli imprenditori marchigiani. Quelle piccole e medie imprese che fanno grande le Marche e l’Italia e in questo periodo si distinguono a Expo2015.
Occorre perciò – aggiunge Saveri – promuovere una alternativa che affidi lo Sviluppo della nostra Regione anche a imprenditori privati, piccoli o grandi che siano, l’importante è che operino nell’ambito dell’economia reale e che reinvestano gli utili in loco. Insomma, una imprenditoria che non delocalizza fabbriche, denaro e Know How, ma che persegue il bene comune del territorio e dell’insieme della comunità marchigiana.”