NAPOLI – Quattro morti e sei feriti. E’ questo il bilancio di quanto accaduto nel pomeriggio di venerdì lungo via Napoli a Capodimonte, nel quartiere di Secondigliano.
Un lite per della biancheria da stendere. E’ questa la causa scatenante della strage compiuta da Giulio Murolo, l’infermiere 45enne (e non 48, ndr)che alle 15 questo pomeriggio ha iniziato a sparare prima contro la cognata Concetta Uliano, 51 anni, poi contro suo fratello Luigi, 52 anni , colpiti a morte sul ballatoio della loro abitazione, un appartamento accanto al suo al civico 41 di Via Napoli a Capodimonte, quartiere Miano di Napoli.
Poi Murolo si barricato in casa e ha cominciato un ‘tiro al bersaglio’ contro le forze dell’ordine e i passanti, uccidendo altre due persone e ferendone 6. Ora Murolo e’ stato arrestato per i 4 omicidi e i 6 tentati omicidi. La polizia e i carabineri hanno anche dovuto contenere la pressione di circa 500 persone che si erano radunate nella strada e che avrebbero voluto linciare l’uomo.
Contrariamente a quanto si era appreso nei primi concitati momenti, la moglie dell’omicida non risulta tra le vittime della strage nel quartiere di Miano, senbra pero’ che all’accaduto sia stata presente una bambina, figlia di una delle coppie. Giulio Murolo ha anche ucciso un vicino di casa, il tenente della polizia municipale, Francesco Brunel di 45 anni, ferendo mortalmente un passante, un fioraio, deceduto mentre si tentava di rianimarlo in un furgone dei carabinieri.
Sei i feriti, due carabinieri, due poliziotti, un passante, un anziano che e’ andato da solo a farsi medicare all’ospedale San Giovanni Bosco, ed un altro agente della polizia municipale, Vincenzo Cinque, il piu’ grave dei feriti.