Inizialmente alle scuole Fucini il percorso era partito come laboratorio pomeridiano, a cui però avevano aderito in pochi.
Il corso di “cultura rom” allora è stato riproposto la mattina, in sei ore complessive, durante le ore di italiano della Prof. Ficeli alle scuole medie Fucini di Pisa. Questo percorso era stato sperimentato anche alla scuola Gamerra di Putignano. Al termine del modulo di insegnamento, i bambini come compito a casa dovranno anche fare una relazione.
Interviene il segretario della Lega Nord Matteo Salvini che sabato sera alle ore 21.30 sarà a Pisa al Palazzo dei Congressi per la campagna elettorale: “Invece che i corsi di cultura rom dovrebbero insegnare corsi di cultura pisana. Non mi meraviglierei se a Pisa arrivassero a proporre anche corsi di accattonaggio. ”
“Nelle scuole della nostra provincia le stanno inventando di tutte, prima il corso di corano a Cascina adesso il corso di cultura rom a Pisa. Alcuni genitori, volendo rimanere nell’anonimato, sono venuti da me scandalizzati denunciando il fatto che ai loro figli durante le ore di italiano in cui si dovrebbe insegnare Dante, Boccaccio o Manzoni, si insegna invece il Rom.
Che titolo hanno poi gli esperti dei rom per potersi sostituire ai professori di italiano che hanno vinto un concorso per insegnare agli alunni? Senza mancare di rispetto a nessuno, credo proprio che i nostri bambini e in particolare quelli stranieri avrebbero bisogno di migliorare la conoscenza della grammatica e della sintassi italiana, senza perdere tempo a zingareggiare.
I genitori molto spesso non si ribellano e vogliono mantenersi nell’anonimato per paura di ritorsioni sui propri figli, è però inaccettabile che nelle nostre scuole si svolgano corsi di tutti i tipi, dalla cultura gender a quella rom, senza che il ministero alzi un dito per riportare la didattica a quelle che sono le linee delle indicazioni ministeriali. Solidarietà ai genitori che mandano i propri figli a scuola pensando di ricevere in cambio un’educazione libera e imparziale e invece si ritrovano i propri figli indottrinati da una mentalità buonista e che non rispecchia la realtà.
Ai bambini dovrebbero essere proposti invece dei corsi di autodifesa, visto che la realtà dei fatti non è quella proposta da certe associazioni ma è molto più dura e pericolosa. A Gello di Pontedera hanno dovuto fare persino dei pullman separati perché i bambini rom aggredivano quelli pontederesi. Basta buonismo, sarebbe questa la buona scuola di Renzi?
Susanna Ceccardi
Candidata consiglio regionale Lega Nord