Nel video il commento del direttore del Tirreno Omar Monestier
Buongiorno Toscana. Quello che è successo a Campiglia Marittima è un fatto gravissimo. Il gruppo di profughi che si è rifiutato di entrare in una struttura perché l’ha considerata inadeguata rispetto a ciò che aveva già trovato in Sicilia costituisce un precedente incredibile. Quelle quindici persone andrebbero immediatamente trasferite in un posto di accoglienza lontano dalla Toscana e se possibile rimpatriate. Non è possibile che si sputi in questo modo sull’accoglienza, è contrario a ogni regola di buon senso e peraltro alimenta un sentimento di grande fastidio da parte dell’opinione pubblica già provata dalle notizie di arrivo di molti migranti lungo le coste italiane. Qui non abbiamo più a che fare con l’accoglienza né con il diritto umanitario, ma con una sorta di strafottenza inaccettabile. E questo non è razzismo, è soltanto un po’ di buon senso.
RISULTA EVIDENTE COME IL DIRETTORE DEL IL TIRRENO, dopo aver definito noi ‘decisamente schierati‘, abbia cambiato idea.
L’accoglienza non consente pretese. Il “Buongiorno Toscana” del direttore del Tirreno Omar Monestier
Posted by Il Tirreno on Venerdì 8 maggio 2015
Ne abbiamo parlato in due diversi articoli
Profughi rifiutano l’hotel perché “senza wifi e TV, troppo lontano dal mare”
Proteste per “Hotel indeguato” , presunti profughi spostati in struttura turistica
Alcuni immigrati africani, trasferiti dalla Sicilia alla Toscana e destinati alla provincia di Livorno, hanno fatto i diavoli a quattro perché non gradivano la sistemazione nell’albergo di Campiglia Marittima ottenendo così di essere sistemati in mini-appartamenti che solitamente sono usati per le vacanze estive.
I motivi della protesta? Svariati e abbastanza fantasiosi. Tra questi anche la presenza in hotel di donne sposate.
Non appena sono scesi dal pullman, gli immigrati (tutti ragazzi di età compresa tra i 20 e i 25 anni e provenienti da Gambia, Ghana, Zimbabwe e Kenya) hanno iniziato ad avanzare un’infinità di pretese. Tra queste l’inopportunità, per motivi etnico-religiosi, di alloggiare in una struttura dove sono presenti donne sposate che fanno parte di un altro gruppo di clandestini arrivati in precedenza. Una prossimità che la loro religione non consente.
Gli immigrati che si sono rifiutati di entrare nella struttura loro dedicata hanno comunque puntato i piedi. Oltre alla mancanza di wifi e televione i circa quindici migranti africani chiedevano una struttura più vicina al mare.
Dei quindici solo due hanno quindi accettato la nuova destinazione. Dopo una lunga trattativa, per gli altri è stata trovata una soluzione: un hotel dotato di più comfort e ubicato non lontano dallo svincolo di Venturina della superstrada. Questa struttura, con piscina, wifi nelle camere e televisione, è stata accettata dopo che è stata visionata da uno dei “capi” del gruppo, nigeriano.