Il governo greco ha diffuso un duro comunicato in cui accusa Unione europea e Fondo monetario internazionale di essere responsabili dell’impossibilità di raggiungere un compromesso, a causa delle loro “contraddizioni e divergenze”.
Atene ha colto al balzo la palla fornita dal Financial Times, che ha descritto quella che ha tutta l’aria di una spaccatura di nel Brussels Group, la ex “Troika” di Commissione Ue, Bce e Fmi. Secondo il quotidiano finanziario, al recente vertice finanziario europeo a Riga, il Fmi avrebbe preteso una nuova ristrutturazione del debito greco, in assenza della quale non sarebbe più disponibile a finanziare la sua parte di aiuti (coprirebbe quasi la metà dell’ultima tranche ancora non versata, da 7,2 miliardi di euro). Questo perché, avrebbe spiegato il direttore del dipartimento europeo del Fmi Poul Thomsen, la realtà attuale dei conti pubblici greci è ben peggiore di quella che era preventivata nel piano di correzione. E questo drastico peggioramento ha trovato conferme nelle previsioni di primavera appena sfornate dalla Commissione europea. La crescita attesa sul 2015 è stata ridotta da più 2,5 per cento ad un mesto più 0,5 per cento, mentre il debito è previsto impennarsi sfondando la soglia del 180 per cento del Pil.
Il responsabile degli Affari economici Pierre Moscovici ha respinto in maniera drastica le ipotesi di uscita dall’euro. Non si prende in considerazione “in nessun caso”, ha detto. Ma ha anche avvertito che l’incertezza politica e le rinnovate tensioni stanno minando le prospettive di ripresa elleniche.
La Grecia, per parte sua, ha puntato il dito contro il quadro di veti incrociati che di fatto si è venuto a creare. “Il Fmi mette paletti sulle riforme di lavoro e pensioni, mentre è più disponibile sulla questione dell’avanzo primario – ha affermato il governo greco -. Al contrario la commissione è intransigente sull’avanzo primario di bilancio e più disponibile su riforme difficili da portare avanti”. Il risultato finale è che ci sono “veti su tutto”. E questo, afferma ancora la Grecia, rende impossibile raggiungere un compromesso e gli unici responsabili sono i creditori.
L’intesa sulla Grecia non sembra avvicinarsi, anche se c’è chi mantiene l’ottimismo, come il francese Michel Sapin che dopo aver incontrato Varoufakis ha affermato che l’Ue ha ancora “la capacità di raggiungere un buon compromesso”. Intanto secondo Bloomberg stasera il vicepremier greco Yannis Dragasakis si sta recando a Francoforte per incontrare il presidente della Bce Mario Draghi. E domani il Consiglio direttivo della Bce potrebbe riesaminare il tetto ai finanziamenti di emergenza che lascia aperti a favore delle banche greche. Di fatto l’ultimo canale a disposizione di Atene per reperire liquidità. tiscali