Prima di tutto la soddisfazione per i numeri della fiducia, tra i migliori della storia del governo Renzi, poi il feedback dal territorio: Arrivano tantissimi segnali positivi, la base è con noi. E in questo quadro, per Matteo Renzi, il passo successivo è solo uno: ricucire i rapporti nel partito dopo lo strappo sull’Italicum, lanciando una serie di riforme marcatamente di sinistra. A partire da una misura che potrebbe essere annunciata a breve: Usare il tesoretto del Def (che non esiste) per un’operazione contro la povertà.
Per poi proseguire con i diritti civili, i migranti, le modifiche al ddl Scuola e a quello Boschi.Una road map che confligge con la lettura che arriva dalla minoranza, dove sono convinti che il voto anticipato sia più vicino ora che la pistola dell’Italicum è davvero carica: “E’ vero, la pistola è sul tavolo – dicono dai vertici del Nazareno – ma questo non significa che la useremo”. Anzi, l’obiettivo è quello di lanciare una nuova fase “affascinante” per il governo, come la definisce lo stesso Renzi nell’e-news diramata questa mattina.
Al primo posto, l’uso del tesoretto da 1,6 miliardi (che non esiste) a favore degli incapienti, ovvero i redditi così bassi da restare esclusi dal bonus degli 80 euro. Misura che “sarà annunciata a breve”, dicono dal Pd.
Poi le modifiche al ddl sulla scuola, concordate nella riunione del Nazareno della scorsa settimana e che vanno incontro alle proteste degli insegnanti: assunzioni anche per i precari delle graduatorie di istituto e stop al ‘preside sceriffo’.
Ancora: unioni civili, con l’ok al Senato prima delle Regionali. E il lavoro della commissione d’inchiesta sull’accoglienza ai migranti, affidata a Gennaro Migliore, per intervenire sul coacervo di illegalità emerso dalle inchieste di varie procure.
Infine, le modifiche alle riforme costituzionali, sulla base delle quali il premier è riuscito nell’operazione dei ‘responsabili Pd’, la cinquantina di deputati di Area Riformista che non hanno seguito Bersani e Speranza, e la metà dei parlamentari cuperliani, che hanno deciso di sfilare sotto la presidenza di Montecitorio pronunciando il ‘Sì’ all’Italicum.
Proprio questo è il cuore su cui si regge l’operazione di Renzi: intervenire sulle modalità di elezione dei senatori, scegliendo o i più votati dei Consigli regionali o addirittura un listino apposito contestuale all’elezione dei Consigli. Due ipotesi che non intervengono sull’articolo 2, già votato identico da Camera e Senato e quindi non più modificabile, ma che – nel piano di Renzi – dovrebbero disinnescare il rischio che il passaggio al Senato della riforma costituzionale possa diventare il punto di caduta dello scontro con la minoranza, nell’Aula dove i rapporti di forza sono meno nettamente a favore del premier. Un insieme di provvedimenti che, è la convinzione di Renzi, faranno dimenticare le tensioni dell’Italicum e toglieranno argomenti alla minoranza.
Per poi arrivare al voto delle Regionali che – se l’esito sarà quello sperato – potrà avere lo stesso effetto del 41% delle Europee. Ricucire dunque è la parola d’ordine di Renzi e dei vertici Pd, con la convinzione che la spaccatura nella minoranza registrata oggi avrà effetti duraturi: “Può nascere un’area che fa riferimento a figure come Martina e Amendola, sulla base del documento dei 50”, mentre Speranza dovrà decidere se “finire nella ridotta dei Civati e dei Fassina, con gli ex big che oggi si sono ritrovati praticamente da soli”, dice un renziano doc. Anche per questo viene fatta circolare l’ipotesi – in realtà difficile – che proprio Amendola possa essere il nuovo capogruppo alla Camera. E la convinzione è che i numeri del voto finale sull’Italicum “con il voto segreto saranno ancora più ampi, per il supporto di Fi, qualche M5s e tutto il Misto, e perchè quelli di Area Riformista che oggi hanno votato la fiducia di sicuro non torneranno indietro”. In realtà, dalla minoranza invitano a “far depositare le polvere”, spiegando che Area Riformista “non è ancora morta: ieri la discussione è stata assolutamente civile e i rapporti sono buoni”, dice uno che non ha votato la fiducia.
Renzi usa termini roboanti come ” affascinante ” la nuova fase politica , promette il ” tesoretto ” che molti dicono non esistere , ergo se lo usa dovrà raccogliere i soldi relativi con delle tasse , promette una rivoluzione copernicana. Per ora molte promesse , molto marketing e poche vendite .
Renzi non fare il bullo che proprio ieri 29/04/2015 un tuo fedele in TV ha detto che non condivide ma voto renzi, minuscolo perché lo meriti essendo uno zero, ciò si è dimostrato senza ombre di dubbio che chi ti ha votato sono tutti gli incapaci in politica che pensano solo ai loro interessi personali non come dite il miglioramento dei miei marroni fate solo pena, non dico vergognatevi perché non sapete cosa significhi, non aggiungo altro se no mi dovrei mettere al vostro pari, siccome non mi piace esserlo in quanto mi ritengo di gran lunga superiore a tutti voi PDioti.