Il settimanale francese Charlie Hebdo continua a dividere l’opinione pubblica e il mondo della cultura: sei scrittori si sono ritirati da un gala letterario per protesta contro il premio per la liberta’ d’espressione conferito al magazine satirico, preso di mira in un attacco terroristico a Parigi all’inizio di gennaio.
All’annuale appuntamento del PEN American Center non ci saranno l’australiano Peter Carey, il singalese Michael Ondaatje, Francine Prose, Teju Cole di origini nigeriane, Rachel Kushner e Taiye Selasi ,di origini nigeriane. Kushner ha voluto cosi’ dimostrare la sua opposizione a “l’intolleranza culturale” del magazine e alla sua promozione di una “forma di visione secolare forzata”.
Gli ha fatto eco Carey, due volte vincitore del Booker Prize, che in un’intervista ha criticato “l’arroganza culturale della Francia, che non riconosce il suo obbligo morale verso una parte ampia e senza potere della sua popolazione”. Critiche respinte dall’associazione, secondo la quale l’intento di Charlie Hebdo non e’ quello di “ostracizzare o insultare i musulmani, ma piuttosto di respingere energicamente gli sforzi di una piccola minoranza di estremisti radicali di mettere off limit un ampio numero di discorsi”. “Ci dispiace di non vederli al gala ma li rispettiamo per le loro convinzioni”, ha aggiunto. agi