Le italiane sono le piu’ stressate in Europa. Lo svela un sondaggio realizzato da Nielsen, intitolato il carrello rosa, su oltre seimila donne di paesi sviluppati ed emergenti. Risulta che, nonostante la condizione femminile sia indubbiamente piu’ favorevole negli ultimi tempi, le donne sono sempre più stressate, hanno sempre meno tempo a disposizione e devono adempiere a un numero sempre maggiore di impegni, primi tra tutti quelli legati alla spesa e all’igiene personale che, nonostante i progressi sociali, rimangono ancora di appannaggio femminile.
Le più stressate di tutte sono le Italiane: se le Europee nel 58% dei casi dichiarano di avere poco tempo, nel 46% di averne poco per rilassarsi e di sentirsi stressate con troppo lavoro da fare, le Italiane sono quelle che soffrono di più, rispetto alle Inglesi ( le più soddisfatte di tutte), le Francesi, le Tedesche e le Spagnole.
Il 64% delle nostre connazionali si lamenta della scarsa quantità di tempo, il 50% di non avere momenti di relax e il 52% accusa stress. Da una parte, secondo il sondaggio, è una conseguenza inevitabile perché l’empowerment ( letteralmente, ‘accrescimento spirituale, politico, sociale o della forza economica di un individuo o di una comunità’) comprime il tempo ed è una delle fonti principali di malessere e disagio. Dall’altra, però, soprattutto per le Italiane molto dipende dalla difficoltà di conciliare la famiglia e il lavoro, dal momento che sono quelle meno aiutate rispetto al resto dell’Europa nelle incombenze domestiche.
Ben il 58% si occupa delle scelte di acquisto dei beni di largo consumo, mentre negli altri paesi dove vige maggiore collaborazione tra i partner o all’interno di un nucleo famigliare. La Germania si rivela il paese più ‘femminista’ con solo il 40% delle donne che provvede alla spesa, seguita dalla Spagna (il 43%), la Francia (49%) e Gran Bretagna (il 53%), a discapito della tanto decantata parità sessuale dei paesi anglosassoni. In Italia tra tutti i prodotti quelli che rimangono di competenza femminile sono in primo luogo la cura della persona (74%), poi il cibo (57%) e l’abbigliamento (56%).