Dopo 20 minuti di contestazioni è stato annullato il dibattito alla festa dell’Unità di Bologna col ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Nonostante i ripetuti appelli al dialogo, i manifestanti non hanno interrotto la rumorosa protesta con pentole e posate ed il ministro se ne è andato. La platea era in larga parte composta da studenti e precari della scuola; quando Giannini ha preso la parola sono cominciate le proteste, che hanno reso impossibili gli interventi del dibattito.
Ma il governo va avanti. Il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, promette che il ddl diventerà legge a giugno. Una posizione non condivisa da tutti.
Renzi ha improvvisato un botta e risposta con i suoi ‘followers’, tra cui anche i contestatori: “”Libertà di confronto sia chiaro ma entriamo nel merito. “Un insegnante ascolta e rispetta le idee di tutti. Impedire a altri di parlare è l’opposto di ciò che deve fare un educatore#labuonascuola”, riferito a chi, a Bologna, ha impedito al ministro Giannini di parlare.
Pensavo che in Italia ci fosse libertà di parola e che questa libertà fosse uno dei cardini del repertorio di sinistra