Dopo aver perso 500 milioni di dollari di armamenti (compresi M-16, munizioni e veicoli militari Humvee) che sono probabilmente finiti nelle mani di Al Qaeda, Barack Obama ha autorizzato la fornitura di aiuti logistici e di informazioni di intelligence a sostegno dell’intervento armato a guida saudita iniziato stanotte, alla mezzanotte italiana, contro i ribelli sciiti Houthi in Yemen. Lo ha reso noto la Casa Bianca confermando che seppure le truppe Usa non stanno prendendo parte direttamene all’attacco gli Usa hanno formato una “cellula di pianificazione (delle operazioni) congiunta” con i sauditi per coordinare il sostegno che Washington vuole dare all’operazione Gli Usa, hanno aggiunto alla Casa Bianca, e’ stata in stretto contatto con il presidente sunnita dello Yemen, Mansour Hadi – che ha voluto l’intervento a guida saudita – e con i partne dell’Amrica nella regione.
L’Arabia Saudita ha iniziato la piu’ grande operazione militare della sua storia impegnando ben 100 aerei da guerra e 150.000 soldati nell’intervento armato iniziato a mezzanotte contro i ribelli sciiti Houthi in Yemen in soccorso del presidente, il sunnita Mansour Hadi. Lo riferisce la rete al Arabiya, secondo la quale, nella coalizione islamica (sunnita) guidata da Riad, la Giordania ha inviato 6 caccia-bombardieri F-16 mentre gli Emirati Arabi Uniti 30 jet. Gli altri Paesi impegnati sono Marocco, Egitto, Sudan, Kuwait, Bahrein, Qatar. Pronto ad impegnarsi, anche in operazioni di terra, il Pakistan. Oggi le forze leali al presidente yemenita Abd-Rabbu Mansour Hadi hanno ripreso il controllo dell’aeroporto di Aden, nel sud dello Yemen, dopo violenti scontri con i ribelli sciiti Houthi, che lo avevano strappato ieri ai governativi. Lo riferisce una fonte ufficiale locale. agi