La gestione dei flussi migratori sarà discusso in forma di dibattito orientativo al consiglio Affari esteri europeo di lunedì, durante la colazione di lavoro, a cui parteciperà anche il commissario Ue all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos.
In vista del dibattito l’Alto rappresentante Federica Mogherini e Avramopoulos hanno inviato una lettera ai ministri degli Esteri dei 28 in cui chiedono di “valutare un migliore e più coordinato impiego degli strumenti europei esistenti”, ricordando che “l’asilo e la protezione devono essere una priorità dell’azione esterna”.
In particolare si citano i “programmi di sviluppo e protezione regionale” per i Paesi terzi, che potrebbero essere usati per la creazione di ‘safe harbours’, “alternative sicure” ai viaggi in mare, “in stretta cooperazione con i Paesi partner e con l’assistenza di organizzazioni internazionali come l’Oim e l’Unhcr”, di cui si è parlato anche al consiglio Affari interni.
In un primo momento “il focus potrebbero essere Paesi come Tunisia, Libano, Giordania e Turchia”.
Nel consiglio Affari interni che si è tenuto ieri si è rilevata una spaccatura. Paesi come Francia, Spagna, Germania e Svezia sostengono le proposte avanzate dall’Italia, che vorrebbe mettere in piedi Programmi di protezione e sviluppo regionale anche prima della presentazione dell’Agenda europea sulle migrazioni della Commissione Ue, attesa per metà maggio. Gran Bretagna e Belgio sono alla guida del blocco di opposizione. La Gran Bretagna in particolare, per motivi elettorali.
La questione dei flussi migratori sarà comunque affrontata anche nel vertice dei leader dei 28 di giovedì e venerdì.