La Rai chiede il canone ad un cittadino bolognese. Fin qui tutto normale. Peccato che l’indirizzo indicato nel sollecito, via Mariano Tuccella, non dia alcun risultato su Google maps: è infatti l‘indirizzo assolutamente fittizio al quale prendono residenza gli homeless bolognesi.
A segnalare il fatto, alla voce “#cosetragicomiche”, è l’associazione Avvocato di strada, che si batte per i diritti dei senza fissa dimora. Sul loro sito c’è la foto del surreale sollecito di “mamma Rai”. “Spesso nella nostra attività ci imbattiamo in cose tragicomiche. Questo è il sollecito per il pagamento del canone Rai spedito a un nostro assistito residente in via Mariano Tuccella, che però sicuramente non possiede un apparecchio televisivo”, è la chiosa di Avvocato di strada.
Ma in queste ore l’associazione informa anche di un fatto più serio. Una circolare del ministero dell’Interno stabilisce che le persone che vivono in case occupate possono comunque prendere la residenza nel Comune, se non nell’edificio occupato. Si tratta di una parziale correzione di rotta di quanto stabilisce il piano casa approvato un anno fa. “Il piano casa del Governo approvato nel marzo 2014 stabilisce che chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedervi la residenza. Come avevamo più volte anticipato nei mesi scorsi, la mossa del Governo non ha consentito di liberare più facilmente gli stabili occupati, ma in compenso ha avuto conseguenze molto negative su decine di migliaia di famiglie che occupano immobili vuoti solo perchè hanno perso il lavoro e altrimenti finirebbero in strada”, scrive in una nota il presidente dell’associazione Avvocato di strada Antonio Mumolo, consigliere regionale Pd in Emilia-Romagna. (
Tante famiglie in queste condizioni, afferma Mumolo, “in questi mesi si sono viste cancellare la residenza proprio per questa norma, e con la residenza hanno perso il diritto di curarsi, di votare, di iscrivere i figli a scuola o ad una associazione sportiva”. Ora che la circolare ministeriale ha fatto chiarezza, si legge ancora nella nota, “ci auguriamo che tutti i comuni italiani e le rispettive anagrafi recepiscano il più presto possibile queste indicazioni e che le famiglie che ora sono senza residenza possano riacquistarla al più presto”.
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