9 gen. – Eni annuncia la scoperta del giacimento a olio e gas Havis situato nel Mare di Barents a circa 200 chilometri dalla costa norvegese. La scoperta, si legge in una nota, “realizzata grazie al pozzo Havis 1NFW perforato in 365 metri d’acqua a circa 1750 metri di profondita’, ha evidenziato la presenza di olio recuperabile per un ammontare tra 190 e 315 milioni di barili, e di gas per un ammontare tra i 4 e 6 miliardi di metri cubi“.
Il giacimento Havis rappresenta il secondo grande successo consecutivo ottenuto dalla compagnia nella licenza PL532, dopo la scoperta di Skrugard del 2011 situato a soli 7 chilometri dalla nuova scoperta. Le riserve di olio recuperabile nell’intera licenza PL 532, comprendente anche la scoperta di Skrugard, raggiungono ora circa 500 milioni di barili. Questo consentira’ ai partner di realizzare un piano di sviluppo delle scoperte rapido ed efficiente. Eni, infatti, gia’ nel corso dell’anno avviera’ un’ulteriore campagna esplorativa come operatore nel Mare di Barents, dove perforera’ il pozzo Bonna nella licenza PL 529 e il pozzo Salina nella licenza PL 533. Inoltre, in autunno Eni iniziera’ la perforazione dei 22 pozzi di produzione del progetto Goliat.
La scoperta di Havis consentira’ a Eni di rafforzare ulteriormente la propria leadership nel Mare di Barents dove sara’ il primo operatore a produrre olio dal 2013 con l’avvio di Goliat. Eni, inoltre, sara’ la sola compagnia assieme a Statoil a essere presente nelle tre scoperte a olio commerciali del Mare di Barents. Eni detiene il 30% di partecipazione nel giacimento Havis, mentre gli altri partner del progetto sono Statoil (50% operatore) e Petoro (20%).
Eni e’ presente in Norvegia dal 1965 e oggi produce nel paese circa 135.000 barili di olio equivalente al giorno. Con Goliat, Skrugard e Havis Eni raggiunge una prospettiva di 30 anni per le sue attivita’ nel Mare di Barents sviluppando quindi una forte presenza gia’ dalle prime fasi in quella che e’ una nuova ed emergente provincia petrolifera sulla piattaforma continentale Norvegese.
(AGI) . . .