Dieci anni fa moriva Nicola Calipari, l’agente del Sismi che stava riportando a casa Giuliana Sgrena, cronista del manifesto rapita in Iraq dagli Jihadisti. L’aula della Camera lo ha ricordato questa mattina mentre a Reggio Calabria si e’ tenuta una cerimonia di commemorazione in suo onore.
“Lasciatemi dire che ricordare la figura di Nicola Calipari, cosi’ come quella delle tante vittime del dovere, non vuole e non puo’ essere un atto rituale o un atto formale. L’esercizio della memoria serve certamente a rendere omaggio a una figura dei nostri tempi che non ha esitato a sacrificare la propria vita per adempiere al suo dovere. Ma deve essere soprattutto un’occasione per riflettere, per riflettere sulle drammatiche conseguenze dei conflitti armati, sull’inumana ferocia di ogni forma di fanatismo e di intolleranza, sulla necessita’ di contrapporre a tutto questo le fondamentali armi della democrazia, della solidarieta’ e della pacifica convivenza di culture e di popoli”.
Lo dice la presidente di Montecitorio Laura Boldrini, aprendo la commemorazione in Aula Parole accolte da un applauso bipartisan dell’emiciclo “Nella motivazione con la quale gli fu conferita la medaglia d’oro al valor militare, sono sottolineate le doti di coraggio, l’altissimo senso del dovere, lo slancio di altruismo, le nobili qualita’ civili, il profondo senso dello Stato”, ricorda ancora Boldrini. “Sono quei tratti di intelligenza, di professionalita’ e di grande umanita’ che abbiamo voluto ricordare anche qualche giorno fa, qui alla Camera dei deputati, attraverso un’iniziativa che si e’ svolta nella Sala della Regina”, ha sottolineato la presidente della Camera spiegando che “ai figli di Nicola Calipari, Silvia e Filippo, e alla moglie Rosa, che onora questa istituzione con il suo impegno politico al servizio delle istituzioni, esprimo i sentimenti di vicinanza e di solidarieta’ miei e di tutta la Camera dei deputati”.
Intanto a Reggio Calabria, in Questura, alla presenza dei dirigenti e dei funzionari si e’ svolta una cerimonia commemorativa. “Durante la commemorazione – spiega un comunicato stampa della Questura – si e’ tenuto un breve momento di preghiera e di raccoglimento con la partecipazione del Cappellano della Questura don Pasqualino Catanese, seguito dalla deposizione di fiori presso il monumento ai Caduti della Polizia di Stato”. L’iniziativa e’ stata voluta dal Questore Raffaele Grassi, che aveva conosciuto Calipari quando entrambi erano in forza al Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale della Polizia Criminale. A Calipari, che era di origini reggine, nel 2005 e’ stata intitolata la sala riunioni della Questura di Reggio Calabria. Il Questore Grassi ha ricordato il collega “come un uomo che credeva fortemente nello Stato e che serviva con dedizione e passione le istituzioni per garantire la liberta’ e la sicurezza ai cittadini”. (AGI) .