Il sedicente Stato islamico (Is) ha cominciato a distribuire moduli per reclutare nuovi insegnanti e per far giurare a quelli in carica di rispettare i principi imposti dai jihadisti. Lo riferiscono gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo i quali il reclutamento è in corso nella provincia siriana di Deir Ezzor, che da mesi è in gran parte sotto il controllo dell’Is.
“Il sottoscritto – si legge nel modulo che si chiede agli insegnanti di firmare – si pente di fronte ad Allah di aver insegnato materie blasfeme, nazionaliste e atee, di aver lavorato sulla base di leggi dettate dall’uomo e di aver obbedito ai tiranni e si sottomette in modo volontario al giudizio di Allah. Si impegna inoltre a non combattere contro i musulmani e a non aiutare chi li combatte con le armi o con le parole, a rispettare gli ordini sacri e a non andare oltre i limiti imposti da Allah. Se non lo farò, il giudizio di Allah si rivolgerà contro di me”.
Nei moduli, distribuiti nella città di al-Mayadin, si chiede agli insegnanti di “giurare fedeltà all’Is” e di interrompere ogni rapporto con il regime, che al momento è il loro datore di lavoro e paga i loro salari. Chi non firmerà il modulo sarà allontanato dalle scuole e sostituito con nuovi insegnanti.
Lo scorso 19 febbraio, l’Is ha distribuito un documento con il nuovo curriculum di studi adottato nelle scuole delle città sotto il suo controllo. Le materie insegnate sono sei: monoteismo, lingua araba, matematica, fisica e chimica, biologia, ma anche lingua inglese.
Nelle scuole è inoltre stata soppressa la pausa del sabato e della domenica e l’unico giorno di riposo è il venerdì, come da tradizione islamica. La formazione scolastica è inoltre stata limitata a due cicli, il primario e il secondario, e sono state soppresse le scuole superiori.
In un video diffuso il 20 febbraio scorso, un insegnante dell’Is spiega che nella zona di al-Mayadin l’organizzazione gestisce nove scuole, per un totale di 2.700 insegnanti. “Non siamo, come dice l’Occidente, una nazione ignorante – afferma il professore – Siamo il popolo della conoscenza, ma insegniamo solo quelle scienze vere che il Corano e il profeta incoraggiano ad apprendere”. adnkronos