Vicenza, il generale Ben Hodges carica i parà contro Putin in Ucraina
“Penso che sia molto importante riconoscere che questi non sono separatisti, questi sono mandatari del presidente Putin”. Con queste parole, ripetute più volte ai media internazionali, il generale Ben Hodges ha caricato i 600 parà della Del Din, che sono in procinto di partire per addestrare tre battaglioni ucraini “a difendersi dall’artiglieria e dai razzi dei Russi e dei ribelli”, ha aggiunto Hodges, oltre che alla messa in sicurezza di strade, ponti e infrastrutture, ed il trattamento e l’evacuazione dei feriti.
“Dalla quantità di munizioni e dal tipo di equipaggiamento risulta del tutto evidente che vi è un intervento militare russo diretto nella zona intorno a Debaltsevo” ha spiegato Hodges e si può immaginare che rispecchino il pensiero del suo governo, che attraverso le parole del suo più alto rappresentante militare lancia un ben preciso segnale politico, per di più nel contesto di una conferenza di pace che probabilmente si ha motivo di ritenere non propriamente risolutiva.
Il Congresso dovrebbe presto approvare la fornitura all’Ucraina di armamenti per 1 miliardo di dollari, a testimonanza che gli Usa intendono fornire al presidente Porošenko un aiuto concreto e di ampie proporzioni, a partire dall’arrivo del battaglione Airborne di stanza a Vicenza. Rimarranno nel centro addestrativo di Yavariv, uno dei più grandi d’Europa, o accompagneranno i militari ucraini nel settore dei combattimenti, col rischio di entrare direttamente in contatto con truppe russe che, come ritiene il generale Hodges, sono presenti nel Donbass?
Inoltre giungono, da varie fonti, notizie di attività o movimenti militari, siano essi riferiti ad aiuti all’Esercito ucraino o ad attività nell’ambito di “Atlantic Resolve”, l’operazione avviata nel 2014 allo scopo di dimostrare l’impegno americano verso gli alleati mediante esercitazioni e movimenti di Unità nell’est europeo.
Hodges ha già dichiarato in un’intervista che entro l’autunno circa 3 mila soldati americani e 150 tra carri e veicoli da combattimento verranno rischierati in Europa andando ad aggiungersi ai circa 67 mila militari già presenti anche se, ha voluto precisare, non è detto che questo sia in via permanente.
vicenzatoday.it
Facciamo la guerra alla Russia, e ignoriamo il vero pericolo, cioè il fondamentalismo islamico! FORZAPUTIN !
Attenzione , attenzione , ad addestrare e non a creare un casus belli con la Russia . Sarebbe un disastro .