Vestito tutto di nero con il volto coperto da un foulard, occhi gelidi, coltello sguainato, finora di lui si conosceva solo il timbro della voce e, naturalmente, la sua ferocia. Adesso invece “Jihadi John”, il boia jihadista protagonista di tanti video dell’Isis, ha un nome, ma non ancora un volto: si chiama Mohammed Emwazi, ha 27 anni, è nato nel Kuwait, ed è cresciuto nei quartieri ovest Londra in una famiglia benestante, frequentando la moschea di Greenwich.
La notizia è apparsa sulla Bbc che, citando Scotland Yard, precisa che l’uomo era già noto ai servizi britannici, che non ne avevano rivelato l’identità per non compromettere le indagini. Emwazi è stato identificato e riconosciuto da amici e conoscenti anche al Washington Post, al quale una fonte ha assicurato: “Non ho dubbi che Mohammed sia Jihadi John. Per me era come un fratello”.
Jihadi John è crescito im una famiglia del ceto medio, si è laureato in informatica prima di partire per la Siria, nel 2012. Ha cominciato a radicalizzarsi dopo essere stato arrestato perchè organizzava un viaggio per un safari in Tanzania, accusato dagli agenti dell’intelligence di voler recarsi in Somalia.
Ma «era un informatore degli #007 #Mi5». La commissione parlamentare per la sicurezza britannica, equivalente all’italiano Copasir, ha aperto un’inchiesta su alcune notizie circolate sui media londinesi secondo le quali l’intelligence qualche anno fa arrestò appunto “Jihadi John” ma poi cercò di reclutarlo come informatore. Una notizia che se fosse accertata “getterebbe discredito sull’intelligence”, scrivono alcuni media.
Una situazione sfuggita di mano agli 007?