Il presidente della Bce, Mario Draghi, ricordando che la politica della banca centrale non punisce i tedeschi e non premia i paesi più deboli, preferisce non parlare nel dettaglio della situazione di Atene, limitandosi a sottolineare che “non ha senso speculare su una possibile uscita dalla moneta unica“.
Dopo lo scontro consumatosi nella notte dell’ultimo Eurogruppo (fra la necessità di ‘estendere’ o ‘emendare’ l’attuale programma della Troika), i ministri delle Finanze europei si siederanno di nuovo attorno ad un tavolo per vedere come far coincidere le esigenze del governo greco di porre fine all’Austerity che sta piegando il Paese con quelle dei creditori che vogliono certezze sulla restituzione del debito.
Atene, che intende aprire la caccia agli evasori ponendo il faro sul flusso di 30 miliardi di euro che si è spostato dalle banche elleniche a quelle svizzere, mette sul piatto la riduzione del surplus di bilancio per questo e il prossimo anno a fronte di riforme strutturali: “vogliamo ridurre le posizioni di privilegio” nel mondo del lavoro e delle pensioni, “ma non vogliamo scontrarci con il popolo”, ha aggiunto il portavoce del governo, che ha accolto positivamente la nuova discesa in piazza di 15.000 persone al centro di Atene. Una manifestazione definita “spontanea” contro l’Austerity imposta dalla Troika.
“creditori che vogliono certezze sulla restituzione del debito.”
Questa frase è decisamente ridicola.
Noi non speculiamo, chicco, noi vogliamo USCIRE dall’eurozona, capisci bene !!!!