Crema, vescovo: Sì alla moschea, musulmani fratelli da accogliere

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foto “IlGiorno”

“Non è mio compito offrire una risposta politica sul tema dell’accoglienza dei musulmani e sui luoghi di culto, in quanto è di competenza delle autorità civili, che faranno riferimento alle attuali legislazioni. Ritengo che un luogo di preghiera debba essere riconosciuto per non restare solo sul piano teorico”. Così il vescovo di Crema, Oscar Cantoni, in un documento intitolato Oltre i muri e redatto in occasione della tradizionale Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Lo riporta il sito cremaonline

Resistenza emotiva

Ad una settimana dal Consiglio comunale aperto sull’ipotesi di realizzazione di un centro culturale arabo in via Milano, il vescovo spiega: “Una certa resistenza più emotiva che razionale, un clima di paura, derivato e giustificato in parte anche dai recenti atti terroristici che hanno insanguinato la Francia e non solo, ci porta a considerare gli immigrati, i membri di religioni diverse, soprattutto i Musulmani, presenti sul nostro territorio, come persone da cui difendersi o da cui salvaguardarsi, prima ancora che fratelli da accogliere e riconoscere nella loro dignità”. Tuttavia, ammette il vescovo, “i pareri sono discordi, anche nella nostra comunità ecclesiale, offrendo ciascuno motivazioni comprensibili, che spesso però sottendono una sfiducia nella accettazione della diversità dell’altro. Tali focosi dibattiti generano a volte anche lo svilupparsi di sottili divisioni interne, che alla fine fanno il buon gioco del diavolo, il quale non cerca altro che le nostre divisioni”. […]

5 thoughts on “Crema, vescovo: Sì alla moschea, musulmani fratelli da accogliere

  1. AUSTRALIA DA’ LEZIONE DI CIVILTA’ A TUTTO L’OCCIDENTE!!
    Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l’Australia, questo allo scopo di prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici.
    Il primo ministro John Howard ha scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando:
    GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI!
    “Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
    La nostra lingua ufficiale è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
    La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altre parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
    Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati”.

    Questo è un atteggiamento molto intelligente, perché accoglie nella chiarezza. Non c’è possibilità di fraintendimenti.

    La Chiesa Cattolica di cui faccio parte ha il dovere di accogliere, perché ha per guida Gesù, ma ha anche il dovere di proteggere da pericoli e persecuzioni i suoi figli. Una moschea è un luogo di culto ma non ne hanno il diritto, se non riconoscono a noi il diritto della nostra fede e dei nostri simboli di fede. ESSERE CHIARI NON VUOL DIRE RESPINGERE, bensì accogliere nella verità

  2. Come non essere d’accordo con entrambi, aggiungerei come un luogo di preghiera debba essere riconosciuto si vescovo Cantoni, si come riconoscono i luoghi di preghiera dei Cattolici!

  3. Eccellenza, Lei non è informato bene, le moschee non sono semplici luoghi di culto, non sono l’equivalente delle nostre Chiese,,,,,,,,apra gli occhi !

  4. L’Islam non è una religione qualsiasi.
    Il problema è che ha direttive politiche in antitesi con la democrazia.

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