Una ventina di jihadisti dello Stato Islamico (Isis) hanno fatto irruzione sabato nella città assira di Tel Hormizd, in Siria, abitata in prevalenza da cristiani. I jihadisti hanno obbligato i residenti a rimuovere la croce dal campanile della chiesa. Fonti locali di Tel Hormizd, citate dall’agenzia di stampa “Aina” della comunità assira, affermano che i jihadisti hanno ordinato di rimuovere la croce e, davanti alle resistenze della popolazione, hanno minacciato di far saltare in aria l’intera chiesa.
Al fine di difendere il luogo di culto, i residenti hanno così accettato. E’ un provvedimento che il Califfo, Abu Bakr al-Baghdadi, ha già fatto applicare in altre località abitate da cristiani, come Raqqa in Siria e Ninive in Iraq, nel momento in cui sono diventate parte integrante dei territori dello Stato Islamico.
Le disposizioni inerenti ai «dhimmi» – ovvero «protetti» come vengono definiti i cristiani che risiedono nei territori del Califfo – prevedono infatti la possibilità di restare ma sottomettendosi ad alcune condizioni inclusa la non esposizione di simboli della propria fede, la non costruzione di nuovi luoghi di culto e il pagamento di una «tassa di protezione» che, a Raqqa, è di circa 720 dollari annui a persona.