Catania, Concorso Vice Ispettore Polizia: candidati in aula con sciarpe e guanti

Concorso da Vice Ispettore in Polizia, a Catania candidati in aula con sciarpe e guanti. La Consap: gli arrestati e gli immigrati trattati con più umanità di quanto non lo siano i poliziotti!

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Il tema per il concorso interno da Vice ispettore di Polizia, per i candidati siciliani si è svolto ieri a Catania, presso la sfruttatissima location “Le Ciminiere”.
Ma non tutto è andato al meglio per gli oltre 1000 candidati che hanno partecipato
La convocazione era fissata per le ore 08:00. Orbene, nonostante il freddo particolarmente pungente di questi giorni, i candidati sono stati lasciati oltre tre ore fuori per strada e solo verso le 11 sono stati aperti i varchi, mentre la prova è cominciata solo alle 13, dopo 5 ore di attesa.
Una volta all’interno, i colleghi speravano di poter sostenere la prova in un ambiente consono ad una prova che richiede impegno e concentrazione, nessuno pensava che avrebbero rimpianto l’attesa all’aperto!
Il freddo dei locali concorsuali, infatti, ha costretto tutti a lavorare con cappotti, sciarpe, guanti, cappelli con le dita che si congelavano e le idee che facevano fatica a scongelarsi e venir fuori. Stesso gelo condiviso anche dal personale di vigilanza impiegato per il tema.
Possibile che si sia scelta una sede senza prima accertarsi che fosse presente un impianto di riscaldamento funzionante? Per l’utilizzo delle ciminiere si paga, solitamente, un affitto alla ex provincia di Catania. Non sappiamo se la Polizia in questo caso sia stata esonerata o se abbia dovuto comunque pagare per il concorso…speriamo che il canone non comprendesse anche il riscaldamento!

Non è stato offerto nessun servizio di ristoro, neanche una bottiglia d’acqua. Per cui chi ha terminato la prova dopo le sei ore canoniche, cioè alle 19, si è trovato a dover stare per ben 11 ore senza assistenza o conforto, se non quello di qualche pacco di cracker che si era portato da casa!
“La poca umanità di questo trattamento – dichiara Carmelo Catalano Segretario Regionale aggiunto della Consap Sicilia- evidenzia ancora una volta l’inefficienza di questa amministrazione che si preoccupa molto della forma e poco della sostanza.

I migranti e gli arrestati vanno trattati ovviamente con umanità, pasti caldi e coperte. E se così non accade decine di associazioni e giornali sono pronti, giustamente, a denunciare i maltrattamenti. Dei poliziotti invece chi se ne occupa? Se avessero lasciato dei migranti per 11 ore senza mangiare e bere, e al freddo e al gelo- conclude Catalano- vi immaginate i titoloni sui giornali”?

Attese al gelo all’esterno si sono avute anche a Roma ed in altre sedi di concorso. Per il proseguimento delle prove e per i prossimi concorsi si auspica la scelta di una sede che rispetti almeno la convenzione di Ginevra!
Battute amare a parte, è stata un’altra pagina chiara della disorganizzazione di un’amministrazione che vede i suoi dipendenti come numeri e non come persone nell’indifferenza generale di chi la rappresenta.
La Consap chiederà che anche in parlamento venga fatta chiarezza per quanto avvenuto il 29 gennaio a Catania.

Carmelo Catalano
Segretario Regionale aggiunto Consap Sicilia