Libia, “Immigrazione clandestina gestita dai terroristi dell’Isis”

sbarchi

 

Gli sbarchi sulle nostre coste dei migranti provenienti dalla Libia sono gestiti dai terroristi dell’Isis. Lo dà per certo il presidente dell’Assemblea costituente della Libia, Ali Tarhouni. All’inviato del Corriere, Giuseppe Sarcina, spiega che lo Stato islamico di Iraq e Siria, continua a guadagnare posizioni lungo la costa del Paese. Le milizie del Califfo Abu Bakr al Baghdadi avevano già conquistato Derna, cittadina di 80 mila abitanti. Ma ora, dice Ali Tarhouni “i guerriglieri dell’ Isis si sono insediati nella regione di Bengasi“.

I porti – Poi, continuando la marcia verso ovest, nella zona di Sirte e quindi di Misurata, quella che fino a poco tempo fa era un vitale centro di commerci e di affari anche per gli stranieri. Infine, scavalcata, almeno per ora, la capitale Tripoli, truppe di jihadisti hanno occupato Sabrata e, infine, il porto di Harat az Zawiyah, ai tempi di Gheddafi scalo di una certa importanza per le rotte petrolifere verso la Turchia e l’Asia. Oggi dallo specchio di mare che va da Sabrata fino a Zawiyah e di lì fino a Zuara, piccolo porticciolo di pescatori, partono quasi tutte le imbarcazioni di migranti diretti a Lampedusa, verso la Sicilia o verso Malta.

Rischio sottovalutato – “L’Europa, soprattutto l’Europa, sottovaluta i rischi della situazione libica. I pericoli crescono drammaticamente”, ha detto Ali Tarhouni a Davos. “Il Paese è polverizzato, con le città, persino i villaggi che non rispondono più a nessuno. L’assemblea costituente è forse l’ultima possibilità per salvare la Libia”. E dunque anche l’Europa.

Permesso di soggiorno – Il governo, proprio a questo proposito, avrebbe preparato legge che dovrebbe essere inserita nel pacchetto predisposto da Marco Minniti che il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare il 28 gennaio, che prevede di concedere il permesso di soggiorno agli stranieri in grado di fornire informazioni utili all’antiterrorismo. libero