Società Renzi, “La regione si attivi con Fidi Toscana per recuperare i soldi”

CHIL-FIDI – DONZELLI: “LA REGIONE SI ATTIVI PER RECUPERARE I SOLDI”

“La Regione Toscana faccia chiarezza fino in fondo e si attivi in ogni sede con Fidi Toscana per il recupero delle somme irregolarmente riscosse”. E’ quanto chiede in una proposta di risoluzione che passerà al vaglio del Consiglio regionale il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione e candidato a governatore Giovanni Donzelli.

renzi

 

La vicenda riguarda la garanzia di 263mila euro ottenuta dalla società Chil della famiglia Renzi, sulla quale la stessa Regione ha confermato, con le parole dell’assessore Gianfranco Simoncini nella risposta all’interrogazione di Fratelli d’Italia, le mancate comunicazioni previste dal regolamento: “La giunta regionale ha ammesso che l’azienda Chil della famiglia Renzi e la Bcc di Pontassieve guidata da Matteo Spanò hanno omesso di comunicare a Fidi Toscana gli assetti societari che avrebbero comportato la riduzione e/o la revoca della garanzia concessa da Fidi Toscana.

La garanzia di Fidi e la controgaranzia del Governo – spiega Donzelli – sono state rilasciate a Chil come Pmi femminile e toscana. Ma alla fine Governo e finanziaria regionale hanno pagato per Chil Post Srl: società ligure e maschile.

La Regione – conclude Donzelli – adesso ha l’obbligo di andare fino in fondo, anche attraverso gli avvocati, per tutelare le casse pubbliche che sarebbero state danneggiate da un indebita elargizione di denaro”. Qui di seguito il testo della proposta di risoluzione.

Vista la deliberazione del Consiglio Regionale n. 66 del 10 luglio 2007 con la quale si approva il Piano regionale dello sviluppo economico (PRSE 2007-2010) che prevede, tra l’altro, nell’ambito della Linea di intervento 3.1 “Ingegneria finanziaria” interventi di garanzia con caratteristiche tali da rispettare i requisiti richiesti dall’Accordo di Basilea; Considerato che il Consiglio di Amministrazione di Fidi Toscana Spa ha deliberato il 16.10.2008 lo stanziamento di € 1.500.000,00 destinato a potenziare i fondi regionali di garanzia a favore delle pmi; Vista la deliberazione di G.R. n. 1086 del 15.12.2008 che approva, tra l’altro, le modalità di attuazione degli ” Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese”, stabilendo che tali interventi siano attuati mediante apporto di risorse a Fidi Toscana Spa a titolo di finanziamento, nel rispetto delle previsioni recate nelle Istruzioni di Vigilanza per gli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui alla Circolare n. 216 del 5 agosto 1996, settimo aggiornamento del 9 luglio 2007, ed al relativo allegato “A”; Preso atto che con deliberazione n.1027 del 09/12/2008 la Giunta Regionale ha approvato il protocollo di intesa “Emergenza Economia” Regioni-Sistema bancario operante in Toscana; Visto il Decreto N° 266 del 15 Gennaio 2009 avente per oggetto: “PRSE 2007-2010 Linea di intervento 3.1 Ingegneria finanziaria “Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese”.

Approvazione dell`accordo di finanziamento e del regolamento.” in cui si D E C R E T A

“1. di approvare l’accordo per un finanziamento a Fidi Toscana per un importo massimo di € 14.375.436,00 finanziamento per l’attuazione degli “Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese” di cui all’allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto; 2. di approvare il regolamento relativo agli “Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese”, di cui all’allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto; 3. di rinviare l’assunzione degli impegni al momento in cui saranno rese disponibili le risorse a seguitodelle necessarie variazioni di bilancio.” Evidenziato che tra le domande presentate ne risulta una da Chil s.r.l. presentata il 16/03/2009 per un finanziamento di E. 437.000 euro a 84 mesi tramite la BCC Pontassieve, filiale di Pontassieve. Ricordato che in tale data l’unico dirigente, in aspettativa, della società CHIL S.r.l. risulta essere l’ex socio Matteo Renzi e che la società era ed è stata a tutti gli effetti una società della famiglia. Evidenziato che in tale data Fidi Toscana risulta essere partecipata anche dalla Provincia di Firenze per 1.413.412,00 € (Il primo socio pubblico per partecipazione dopo la Regione Toscana) e che Matteo Renzi era Presidente della Provincia.

Considerato che la garanzia di Fidi Toscana è stata deliberata il 15/6/2009 tra il primo e il secondo turno delle elezioni comunali di Firenze con cui Matteo Renzi stava diventando Sindaco di Firenze. Ricordato che anche il Comune di Firenze è socio di Fidi Toscana Spa. Preso atto che l’operazione è stata erogata dalla banca il 13/8/2009 quando Matteo Renzi era Sindaco di Firenze.

Preso atto che l’allegato B parte integrante del decreto N° 266 del 15 Gennaio 2009 “Regolamento” all’Art. 4 stabilisce che

“1. La garanzia è rilasciata ai soggetti finanziatori per un importo massimo garantito non superiore al 60% dell’importo di ciascun finanziamento. Nei limiti di tale importo, la garanzia rilasciata copre fino al 60% dell’ammontare dell’esposizione – per capitale e interessi contrattuali e di mora – del soggetto finanziatore nei confronti della PMI, calcolato al sessantesimo giorno successivo alla data di intimazione di pagamento. 2. La controgaranzia è concessa ai garanti in misura non superiore al 90% dell’importo da essi garantito sui finanziamenti concessi alle PMI a condizione che i garanti abbiano: a. garantito una quota non superiore al 60% di ciascun finanziamento; b. rilasciato alle PMI socie una garanzia con caratteristiche identiche a quelle della garanzia disciplinata dal presente regolamento.

Nel limite della copertura massima, la controgaranzia copre fino al 90% della somma dovuta dai garanti ai soggetti finanziatori.” Nello stesso articolo si specifica che solo “3. Sui prestiti partecipativi e sui finanziamenti rilasciati a PMI femminili e PMI giovanili l’importo massimo garantito e la copertura massima dell’esposizione sono elevabili fino all’80%. ” Considerato che l’intervento è stato effettuato a prima richiesta nella misura dell’80% a valere sulle risorse della Misura Liquidità PRSE 2007-2010 in quanto PMI femminile. Preso atto che in data 29/07/2009 Laura Bovoli, Renzi Benedetta e Renzi Matilde cedevano le proprie quote societarie a Renzi Tiziano e che quindi l’azienda perdeva la caratteristica di PMI femminile.

Considerato che l’operazione è stata erogata dalla banca il 13/8/2009 e garantita da Fidi all’80% Preso atto che sempre l’allegato B parte integrante del decreto N° 266 del 15 Gennaio 2009 “Regolamento” stabilisce all’art.19 che “Art. 19 (Variazioni) 1. I soggetti finanziatori, per ogni operazione ammessa, devono comunicare a Fidi Toscana le informazioni in loro possesso relative: a. all’assetto proprietario delle PMI; b. alle garanzie prestate a favore del soggetto finanziatore; c. alla titolarità del credito a seguito di cessioni effettuate ai sensi dell’articolo 1260 del codice civile, ovvero della legge 30.4.1999, n. 130.

2.I soggetti finanziatori devono informare Fidi Toscana a mezzo raccomandata A/R al fine di essere da essa autorizzati a stipulare con la PMI accordi dilatori, remissori o transattivi sia per i crediti in bonis che per quelli segnalati come problematici.

3. Le PMI beneficiarie della garanzia devono comunicare a Fidi Toscana ogni fatto ritenuto rilevante inerente all’operazione garantita, ivi comprese le informazioni di cui al presente articolo. 4. Alle richieste di variazione si applicano, per quanto compatibili, le modalità previste per le richieste di ammissione. ” Preso atto che in data 08/10/2010 protocollo n°FI-2010-63542 Chil Post s.r.l. cedeva un ramo aziendale a EVENTI 6 s.r.l. (società riconducibile sempre alla famiglia Renzi) Preso atto che in data 14/10/2010, come verificabile da verbale di assemblea straordinaria e ordinaria, alle ore quattordici e trenta minuti Renzi Tiziano in qualità di amministratore unico della società e di Presidente dell’Assemblea propone e delibera lo spostamento della sede legale da Firenze a Genova.

Preso atto che sempre in data 14/10/2010 le quote della società Chil Post s.r.l. vengono trasferite interamente da Renzi Tiziano ad altro socio per 2000 euro. Evidenziato il passaggio a sofferenza della posizione da parte della banca dovuto all’insoddisfacente andamento del rapporto ed al perdurare dell’insolvenza relativa all’estinzione di fatture Italia anticipate e scadute. Preso atto che in data 12/8/2011 si è verificato il primo mancato pagamento di una rata del finanziamento da parte di Chil POST S.r.l.

Preso atto che la messa in mora da parte della banca è stata effettuata il 20/10/2011, nel rispetto dei termini della Convenzione regolante i rapporti tra le banche e Fidi Toscana. L’esposizione complessiva al momento della richiesta di attivazione della garanzia era di E. 322.316,34. Evidenziato che in data 15/2/2012 la banca richiedeva a Fidi Toscana l’attivazione della garanzia rilasciata a valere sulla Misura in oggetto. Ricordato che il 07/02/2013 il Giudice del Tribunale fallimentare di Genova dichiarava il fallimento di CHIL Post s.r.l. e che su questa vicenda la Procura di Genova indaga per bancarotta fraudolenta e tra gli indagati secondo quanto riportato da organi di stampa risulterebbe esserci anche Tiziano Renzi.

Preso atto che Laura Bovoli adesso risulta tra l’altro essere presidente del CDA di Eventi 6 s.r.l. Evidenziato che in data 1/8/2013 è stata liquidata da FIDI alla BCC Pontassieve la somma di E. 263.114,70 a copertura della perdita subita dalla banca (la somma è pari all’80% dell’esposizione complessiva al momento della richiesta di attivazione della garanzia + interessi ed oneri). Ricordato che il 22/02/2014 Matteo Renzi è diventato Presidente del Consiglio. Preso atto che in data 30/10/2014, Fidi Toscana ha ricevuto dal Fondo Centrale di Garanzia la somma di E. 236.803,23 a seguito dell’attivazione della controgaranzia.

Constatato che il Fondo Centrale di Garanzia è afferente al Ministero dello Sviluppo Economico Direzione Generale dello sviluppo alle Imprese e quindi al Governo presieduto da Matteo Renzi. Pertanto, la perdita sofferta sull’operazione da Fidi Toscana, a valere sulla Misura liquidità , è stata di E. 26.311,47 e dal Fondo di Garanzia di E. 236.803,23

Preso atto quindi che i debiti creati dall’azienda di famiglia di Matteo Renzi sono stati pagati con soldi pubblici tramite sia la finanziaria regionale che il fondo di garanzia dello Stato quando Matteo Renzi ricopriva ruoli apicali nelle Istituzioni di riferimento.

Ricordato che in Italia si suicida per crisi un imprenditore ogni cinque giorni. Ricordato che l’accesso al credito è una delle maggiori difficoltà, insieme alla pressione fiscale, che riscontrano le aziende toscane Vista la risposta in Aula del 13/01/2015 all’IO 1289 in cui l’Assessore Simoncini conferma che “Fidi Toscana avrebbe dovuto essere informata della cessione del ramo di azienda. Infatti il regolamento del fondo di garanzia prevede che la banca finanziatrice ha l’obbligo di comunicare a Fidi Toscana le informazioni in suo possesso, tra cui quello sull’assetto proprietari delle imprese finanziate. Così come le imprese devono comunicare a Fidi Toscana ogni fatto ritenuto rilevante inerente l’operazione garantita comprese le informazioni relative all’assetto societario. Nel caso di specie, come comunicatoci da Fidi Toscana, tali affermazioni non sono state comunicate.” e che “Nel caso in cui da verifiche … risultino non rispettate le finalità previste dal regolamento, l’agevolazione è revocata e l’impresa è tenuta a corrispondere un importo pari a due volte l’agevolazione ricevuta (ovvero il risparmio in termini di costo della garanzia considerato che la stessa è concessa a titolo gratuito).

Inoltre se Fidi Toscana fosse stata informata sulla variazione dell’assetto proprietario avrebbe dovuto, ai sensi del regolamento procedere ad istruire la variazione secondo le modalità previste per le richieste di ammissione.” Il consiglio Regionale impegna la Giunta ad attivarsi direttamente e/o tramite Fidi Toscana in ogni sede per il recupero di eventuali somme irregolarmente riscosse.