REGISTRO UNIONI CIVILI A SERRAVALLE PISTOIESE A più di un anno dall’entrata in vigore nel Comune di Serravalle del Regolamento attuativo del Registro delle unioni civili tra persone di sesso diverso e dello stesso sesso, nessuna coppia risulta iscritta in tale registro.
Il Consigliere Daghini e la maggioranza volevano far credere al Consiglio comunale e alla cittadinanza che anche nel nostro comune, per una questione di civiltà, urgeva uno strumento adeguato per riconoscere i diritti delle minoranze. Sembrava che ogni giorno le coppie di fatto di Serravalle facessero la fila nel Palazzo Comunale per chiedere l’istituzione di tale Registro.
Ma di quali diritti di minoranze si parla? Premesso che l’iscrizione è un atto puramente simbolico, privo di legittimità, in quanto ad oggi secondo l’ordinamento giuridico italiano l’unica forma di unione possibile, fonte di nuovi diritti, è il matrimonio tra uomo e donna, e posto che, come del resto recita lo stesso Regolamento comunale, lo scopo dell’istituzione del Registro è “dichiarativo” e non “costituivo di nuovi status” giuridici, quali diritti dovrebbero esigere coloro che coscientemente rifiutano di assumersi in pubblico i doveri della convivenza attraverso l’ufficializzazione delle loro unioni?
Inoltre a quale logica obbedirebbero le coppie che, rifiutando di dare forma visibile alle loro relazioni, si iscrivono in un registro comunale che al contrario fornisce loro pubblicità? Per quanto riguarda la “battaglia di civiltà”, penso che essa oggi vada indirizzata in tutt’altra direzione
. Nel nostro territorio comunale in questo momento le situazioni “incivili”, di cui occorre farsi carico, sono ben altre! Sono quelle costituite dalle nuove povertà, dalla mancanza di casa e di lavoro, dalla condizione precaria delle famiglie numerose con a carico persone disabili e anziane, che spesso risultano inverosimilmente le più penalizzate, e delle imprese soffocate da una fiscalità troppo pesante e costrette a licenziare. Una Amministrazione credibile è quella che dà la priorità alla soluzione di questi problemi, non alla creazione o invenzione di necessità inesistenti!
Finalmente adesso è palese che la battaglia è esclusivamente ideologica e propagandistica, come avevo già affermato al momento dell’approvazione del Regolamento, poiché non ha alcuna aderenza con la realtà dei fatti. Un’ultima osservazione. Più volte alcuni esponenti della maggioranza hanno criticato la convocazione a loro dire inutile della Commissione di cui sono presidente per la discussione di temi riguardanti da vicino la popolazione e il territorio di Serravalle, vedendo in ciò uno spreco di soldi, tempo ed energie. In questo caso, in cui la riunione della Commissione fu richiesta e sollecitata con urgenza dalla maggioranza e in cui lo spreco è evidente, nessuno si lamenta? Beh, allora lo faccio io.
Elena Bardelli