Bloccare il flusso di immigrazione in Europa. Parola di Viktor Orban.
Propaganda UE contro Orban – In calo nei sondaggi, il primo ministro ungherese cerca di cavalcare l’onda nazionalista che sta spingendo il partito dell’estrema destra magiara. Le parole di Orban arrivano dopo che il capo del governo di Budapest ha preso parte alla marcia repubblicana di Parigi.
“La migrazione economica è negativa per l’Europa, non dobbiamo guardare ad essa come qualcosa di utile, perché significa solo guai e pericolo per i cittadini europei – ha detto Orban in tv – La migrazione deve essere interrotta, questa è l’opinione ungherese”.
“Non vogliamo integrare una minoranza con una cultura e un passato diversi dal nostro – ha concluso il premier ungherese – vogliamo mantenere l’Ungheria così com‘è”.
In Ungheria solo l’1% dei crimini sono commessi da cittadini stranieri, in maggioranza turisti.
Gli immigrati rappresentano meno del 2% della popolazione e quelli non europei appena lo 0,6%. Le statistiche dicono che oltre il 50% dei cittadini non comunitari ha un lavoro, mentre gli ungheresi occupati sono meno della metà della popolazione.
“Ciò è vero non solo tra i migranti di origine ungherese, provenienti da Romania, Serbia, eccetera – spiega Márta Pardavi dell’associazione Hungarian Helsinki Commitee – Ma anche coloro che provengono da Paesi lontani sono più attivi degli ungheresi sul mercato del lavoro. Sempre più persone tra loro hanno un lavoro e versano, quindi, più tasse”.
L’ipocrisia magiara è stata svelata da un sodaggio di una società di Budapest. Alla maggior parte degli ungheresi si è rivelata sgradita la popolazione di Pirez, una nazione che non esiste.
Un’ignoranza che viene colmata quando si instaurano relazioni personali, come spiega Edmond, originario del Camerun, da anni residente a Budapest.
“Non mi sento respinto dalla società, non ho alcun problema – dice Teguo Notue Edmond Sylvio – Lavoro qui, ho buoni amici, e questo vale anche per i miei colleghi. In realtà non ho alcun problema a vivere qui”.
L’obiettivo di Orban era quello di frenare l’emorragia di consensi del suo partito, che ha perso 1 milione di sostenitori negli ultimi mesi. Ma l’Unione europea ribadisce che Schengen non è in discussione.
Così il presidente del parlamento europeo, Martin Schulz: “Il mio appello a tutti non è quello di rispondere con sanzioni, di rispondere con la rabbia. Cerchiamo di rispondere con un approccio razionale. L’approccio razionale non è la lotta alla migrazione, è una maggiore cooperazione degli organi di sicurezza e delle forze di polizia, più cooperazione dei servizi segreti e una maggiore cooperazione giuridica”.
Nel 2010, fu lo stesso Orban a dire che l’Ungheria aveva bisogno di almeno quattro milioni di immigrati per garantire la crescita economica. Quattro anni dopo, inoltre, più di 350 mila ungheresi hanno lasciato il Paese.
“La dichiarazione di Viktor Orbán è stata sorprendente per molti anche perché sono pochi i migranti in cerca di lavoro che arrivano in Ungheria, mentre molte persone vanno in altri paesi per motivi economici – conclude la corrispondente d euronews, Andrea Hajagos -Andrea Hajagos Secondo gli analisti dietro a questa dichiarazione c‘è una motivazione legata alla politica interna, Orbán, in questo modo, cercherebbe di fermare la caduta di popolarità del suo partito”. euronews