Mobilitazione in tutto il mondo per il caso di Raif Badawi, il blogger saudita condannato nel suo Paese a dieci anni di carcere, 1.000 frustate e l’equivalente di 250mila euro di multa per aver lanciato online un forum che avrebbe contenuto commenti “offensivi dell’Islam”.
Oltre alla prigione e alla salata multa, Badawi deve subire anche la pena corporale, a diverse puntate: 50 frustate alla settimana, il venerdì dopo la preghiera, per venti settimane. Oggi la moglie, sulla stampa inglese, ha lanciato un accorato appello per il marito. Mentre la sezione italiana di Amnesty international ha chiesto al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni di intervenire presso le autorità saudite. Già ieri le Nazioni Unite hanno esortato il re saudita Abdullah bin Abdulziz a perdonare il blogger e rivedere la pena “crudele” della fustigazione.
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Raif Badawi oggi sarà di nuovo frustato. @PaoloGentiloni chieda alle autorità saudite di fermarsi #FreeRaif”, esorta un tweet postato oggi da Amnesty.
La moglie Ensaf Haider, in una intervista al Daily Mail, ha detto: “Lo stanno uccidendo, settimana dopo settimana”, parlando di un’agonia del marito che “sta morendo un po’ per volta”. Ensaf vive in Canada, dove ha ottenuto asilo politico, con i tre figli e non vede il marito da ben quattro anni, da quando l’uomo è stato arrestato nel 2011.
Le prime 50 frustate sono state inflitte davanti a una folla assiepata su una piazza a Jeddah la scorsa settimana. Oggi, lo stesso scenario. E così per le prossime 18 settimane.
Ieri, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Raad al Hussein, ha detto in una dichiarazione che la fustigazione è “una forma di punizione crudele e disumana” proibita dal diritto internazionale dei diritti umani. Ha quindi fatto appello al re wahabita, affinchè venga fermata la fustigazione pubblica e perdonato Badawi: bisogna “rivedere urgentemente questa straordinariamente dura sanzione, ha dichiarato.”
La scorsa settimana gli Stati Uniti hanno preso la decisione di richiamare pubblicamente l’Arabia Saudita, importante alleato degli Usa, affinché rescindano la condanna, esortando le autorità saudite, tramite il portavoce del Dipartimento di Stato Jen Psaki, a “cancellare questa brutale punizione.”
l’arabia saudita predica bene e razzola male ed il mondo occidentale gli regge la banda per via del petrolio ( il minuscolo non è causale,il maiuscolo si usa per le nazioni civili)
Islam: religione di pace, di tolleranza e di frustate…