“Essere miti, umili non aggressivi” è “miglior modo per rispondere” a minacce di attentati. Il Papa è “preoccupato per l’incolumità dei fedeli”, per sé ha paura ma anche “una sana incoscienza” e ha paura del dolore fisico. Lo ha detto in volo verso Manila.
Poi ha parlato dei limiti della libertà di espressione: “Se un mio amico dice una parolaccia sulla mia mamma, si aspetti un pugno”. Non si “ridicolizza la religione degli altri”.
Piuo meno lo stesso concetto è stato espresso dall’’Unione mondiale degli ulema musulmani ha criticato la scelta del settimanale Charlie Hebdo di pubblicare nuovamente le vignette su Maometto nel suo primo numero dopo la strage di mercoledi’ scorso. “Non e’ ragionevole, ne’ logico, ne’ saggio pubblicare i disegni e le vignette che offendono il profeta o attaccano l’Islam“, si legge in una nota dell’organismo basato in Qatar e diretto dal predicatore Yussef al-Qaradawi, considerato l’eminenza grigia del Fratelli musulmani.
Gli islamisti e i loro simpatizzanti laicisti sono quelli che normalmente offendono più di tutti, in questo caso la religione Cattolica !
adesso, in questi giorni Sua Santita’ ha perso un’occasione per stare zitto!!!!!!! non è il momento!