Preparare semplici bombe fatte in casa per averle disponibili in qualunque momento. Soprattutto quelle da utilizzare per attentati kamikaze su aerei di linea, che possono essere confezionate in modo facile e sicuro così da sfuggire ad ogni controllo. Non sono le battute di una pièce comica, bensì le indicazioni che Al Qaeda, attraverso la rivista online Inspire, ha voluto fornire ancora una volta ai suoi seguaci per portare avanti il jihad. Nelle 57 pagine, quindi, è facile reperire l’elenco dei materiali, indicazioni sul montaggio e la creazione della bomba. Il tutto corredato da immagini in cui sono illustrati i vari passaggi. «In precedenza – si legge nella prefazione – abbiamo presentato ai musulmani le diverse armi, tra cui le bombe. Ora siamo obbligati a dare qualcosa di speciale, qualcosa di unico che può essere facilmente preparato in casa». Per costruire la «bomba nascosta» Inspire propone, infatti, cloruro di potassio e semi di canapa «materiali facilmente reperibili» per agevolare i terroristi fai da te.
Poi, attraverso un procedimento descritto con le foto e un corretto confezionamento, è possibile ottenere qualcosa che «distruggerà il bersaglio». A seguire, come in un libro di ricette caratterizzato dalla presenza di numerose immagini per illustrare tutti i passaggi per la preparazione di un piatto, ecco che si procede alla realizzazione di detonatore e innesco con tanto di dettagli tecnici, avvertenze e controindicazioni. Se poi il kamikaze di turno è particolarmente sprovvisto di materiali per il confezionamento di una bomba, non c’è da preoccuparsi: qualcosa, se ben costruito, si potrà fare anche utilizzando ingredienti da cucina come uova, aceto e calce.
Nelle pagine finali, poi, si dà conto anche della potenza della bomba mostrando le immagini di alcuni obiettivi esplosi per effetto di ordigni simili o uguali. Mentre uno schema riassuntivo delle fasi di realizzazione dell’ordigno è disponibile alla fine della rivista. Un vero e proprio vademecum dell’orrore, dedicato a tutti coloro che vogliono combattere la guerra santa in autonomia o a piccoli gruppi. La facilità con cui la rivista è reperibile online, infatti, fa parte della filiera di reclutamento e indottrinamento in Rete dell’attuale jihad. Prima dell’attacco dell’11 settembre a New York, Al Qaeda già proponeva la stessa rivista online, definita in seguito grezza in confronto a Dabiq che è arrivata solo da qualche mese a questa parte, prodotta dallo Stato islamico. Attualmente Inspire è gestito dal numero due di Al Qeda, Abu Basir, leader di Aqap, Al Qaeda nella penisola arabica.
Francesca Musacchio il tempo