La massima autorità religiosa della monarchia del Golfo assesta un duro colpo al piano del ministero della Giustizia, che prospettava l’intenzione di fissare un’età minima per le nozze.
Nell’ultimo rapporto Unicef diffuso ad ottobre la denuncia: nel mondo più di 700 milioni di spose bambine
(AdnKronos/Aki) – E’ “lecito” sposare una bambina che ha meno di 15 anni in Arabia Saudita. Lo ha ribadito il gran mufti Abdul Aziz al-Sheikh, la massima autorità religiosa – dopo re Abdullah – della monarchia del Golfo. “Al momento non c’è alcuna intenzione di discutere la questione”, ha sottolineato il religioso in un’intervista al quotidiano Al-Riyadh, assestando un duro colpo al piano del ministero della Giustizia che ha prospettato l’intenzione di fissare un’età minima per le nozze.
Proprio dal ministero è stato elaborato un dossier, che ha sollevato un dibattito nel regno, in cui si evidenziano le sofferenze a livello psicologico e sociale a cui sono sottoposte le spose bambine e si invitano i religiosi a emettere una fatwa per vietare questo genere di matrimoni. Nessuna delle autorità religiose saudite ha comunque replicato al rapporto, ma le dichiarazioni del gran mufti sono una chiara indicazione sulle resistenze degli strati più conservatori della società.
Tra i provvedimenti proposti dal ministero della Giustizia di Riad per arginare il fenomeno c’è l’obbligo di menzionare l’età dei coniugi nel contratto di matrimonio, così da garantire che la sposa abbia almeno 15 anni. Tuttavia, verrebbero istituiti tribunali speciali che, in caso di condizioni specifiche, potrebbero autorizzare matrimoni anche con spose di età inferiore a quella prevista.
Nell’ultimo rapporto Unicef diffuso ad ottobre è denunciato che ci sono più di 700 milioni di spose bambine nel mondo. “Più di una su tre, ovvero circa 250 milioni, si è sposata prima dei 15 anni. Le ragazze che si sposano prima di compiere 18 anni hanno meno probabilità di frequentare la scuola e più probabilità di subire violenza domestiche. Le adolescenti – rileva l’Unicef – hanno più probabilità di morire a causa di complicazioni durante la gravidanza e il parto rispetto alle donne tra i 20 e i 30 anni”.