24 dic – I jihadisti dello Stato islamico ( Isis ) hanno imposto un codice di condotta ai cristiani che ancora vivono a Raqqa, la ‘capitale’ dell’autoproclamato califfato nel nord della Siria. Sette regole che devono essere rispettate scrupolosamente per non incappare nelle punizioni degli estremisti, che applicano un’interpretazione rigida della sharia che prevede pene corporali e sentenze capitali.
La prima regola del codice dell’ isis vieta ai cristiani di pregare in pubblico. Poi è scritto che non possono costruire o riparare chiese, né mostrare croci in aree frequentate da musulmani come i mercati. Hanno l’obbligo di pregare a bassa voce e comunque in modo da non essere uditi dai musulmani e non possono impedire eventuali conversioni all’Islam. Gli ultimi due punti riguardano il dovere di mostrarsi “leali” verso l’Is e il divieto di insultare l’islam.
Il codice si apre con una lunga citazione del Corano, in cui si legge che “coloro che non credono in Allah né nell’ultimo giorno, che compiono azioni vietate da Allah e dal suo Profeta e non seguono la religione della verità (l’islam, ndr) pagano la tassa riconoscendo la superiorità (dei musulmani, ndr) e il loro stato di sottomissione”. adnkronos
loro ci obbligano sul LORO territorio a rispettare regole, e questo potrebbe, ripeto potrebbe essere anche giusto, ma nel NOSTRO territorio, a CASA nostra, noi dobbiamo essere rispettosi verso di loro? e non dovrebbero essi essere rispettosi delle nostre leggi? abbiamo così tanta paura da accondiscendere ad ogni loro richiesta? MA……..