19 dic 2014 – “Ci sara’ un sano dibattito al Congresso su Cuba. E la Casa Bianca non puo’ togliere l’embargo in modo unilaterale”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nella conferenza stampa di fine anno. Obama ha anche ricordato “che gli Stati Uniti continueranno a fare pressioni su Cuba per il rispetto dei diritti umani e la democrazia”. “Useremo la carota e il bastone”, ha concluso il presidente.
“Ci saranno cambiamenti. Non so quanto tempo ci vorra’ e non mi aspetto che avvengano in una notte”. Cosi’ il presidente americano Barack Obama e’ tornato a parlare della storica stretta di mano tra Stati Uniti e Cuba, anche se ha sostenuto che e’ ancora troppo presto per parlare di democrazia all’interno dell’isola. Il commento e’ arrivato durante l’ultima conferenza stampa dell’anno, sostenendo che che l’economia cubana “non funziona” e che il governo di Raul Castro potrebbe prendere decisioni in futuro che potrebbero risultare “profondamente problematiche”, che potrebbero peggiorare le relazioni sull’asse Washington-L’Avana. Ma, ha precisato il presidente, cio’ e’ vero anche per molti Paesi dove gli Stati Uniti hanno un’ambasciata, ricordando la prossima apertura a L’Havana.
Obama ha ricordato che sull’isola c’e’ ancora un regime “che reprime il suo popolo” e che gli Stati Uniti continueranno a battersi per la democrazia e il rispetto dei diritti all’interno del Paese guidato da Raul Castro. Obama ha poi detto che “”Non e’ ancora il tempo di parlare di un mio viaggio a Cuba. Ma sono ancora abbastanza giovane, e immagino che un giorno ci andro'”, sostenendo che non e’ in programma nessun incontro ufficiale tra i due leader, neppure una visita di Raul Castro negli Stati Uniti. Ma, ha concluso, “di colpo Cuba si e’ aperta al mondo in un modo che non si era mai visto prima”. Anche sulla fine dell’embargo Obama ha dichiarato: “Non potra’ essere tolto dalla Casa Bianca in maniera unilaterale, per questo dovremo lavorare con il congresso”
‘La nuova politica statunitense cambierà società cubana,’ dice il presidente degli Stati Uniti Barack Obama