17 DIC – No al velo sul volto delle donne, sostiene l’ex capo della polizia per la virtu’ dell’Arabia Saudita, velo si’, ribatte il gran mufti del regno petrolifero.
Ed il paese si ritrova, inevitabilmente, stretto in un enorme dibattito che coinvolge tutti. Ahmad Al Gamdi, ex capo della temuta polizia che controlla i comportamenti dei sauditi e ne denuncia i vizi – a volte a suon di frustate – ha partecipato ad un programma televisivo accanto a sua moglie. Ammantata di nero nell’abaya, il tradizionale abito che copre le donne del Golfo, la signora dal capo coperto, il trucco vistoso e le unghie laccate di rosso, non indossava tuttavia il niqab, il velo nero che copre il volto della stragrande maggioranza delle donne saudite.
“Una donna mi ha chiesto via twitter se l’Islam permettesse loro di postare foto sui social network senza il niqab. Ho risposto si’,” ha spiegato Al Gambdi sottolineando come la sua risposta fosse stata frutto di attente ricerche.
Una risposta andata virale, con 12.000 commenti in 24 ore e l’immediata replica del gran mufti. “Chi sostiene che le donne possano mostrare il volto e che il velo sia una tradizione e’ in errore,” ha replicato il gran mufti Shaikh Abdul Aziz Al Shaikh ribadendo che coprirsi, per le donne, e’ un dovere religioso.
I conservatori del regno saudita non hanno nemmeno gradito che l’ex vertice della polizia che simboleggia la promozione della virtu’ abbia addirittura mostrato sua moglie in televisione.
Quella del niqaq, tuttavia, e’ una questione molto delicata che sconfina nella sicurezza. Le stesse autorita’ saudite, in occasione del pellegrinaggio alla Mecca, uno dei rituali sacri dell’Islam, vietano espressamente l’uso del velo sul volto.(ANSA)