10 dic – “La nuova legge elettorale non deve prevedere le preferenze: sarebbe un errore imperdonabile utilizzare uno strumento che e’ spesso fonte di approvvigionamento per il clientelismo e per il malaffare. Con l’Italicum abbiamo l’occasione di dare vita a una legge elettorale che garantisca governabilita’ al Paese, ma non vincoliamo il tutto alle preferenze. Mi auguro che nessuno voglia fare passi in avanti in questo senso altrimenti significa che le vicende del ‘magna-magna’ a Roma di questi giorni non ci hanno insegnato nulla”.
Risponde il Direttore Manocchia
Così la parlamentare di FI, Daniela Santanchè, si è espressa sulle preferenze e non le si può dare torto in quanto non vi è dubbio le preferenze si siano effettivamente dimostrate fonte di clientelismo e malaffare; però alla Signora Santanché va innanzitutto ricordato che il voto di preferenza è anche uno strumento di DEMOCRAZIA, di LIBERTA’ DI SCELTA.
Si è dimenticata di queste parole la paladina delle liberta? Vivaddio! Speriamo di no! E poi, la Santanché, persona e politica intellettualmente onesta (cosa più unica che rara nel parterre), ricorderà che il clientelismo ed il malaffare regnavano anche quando i partiti godevano del finanziamento pubblico. O no?
Inoltre, per ‘la Daniela nazionale’ viene prima la ‘governabilità (quale…quale?) che la libertà di scelta? E da quando? Ed infine, di cosa ha paura Daniela Santanché, che tra quei pochi elettori che ancora vanno a votare e – che Dio li salvi – hanno ancora capacità di intendere e di volere sui temi e problemi della politica non vi sia qualcuno che si turandosi il naso voti ancora Forza Italia?