Ragusa, 29 nov. – E’ finita nel peggiore dei modi per il bimbo di otto anni che questa mattina era scomparso da Santa Croce Camerina (Ragusa). Il cadavere del piccolo, che intorno alle 8 era stato accompagnato dalla madre a scuola, ma che in classe non e’ mai entrato, e’ stato trovato in un canalone in cemento, profondo due metri e mezzo, che costeggia un vecchio mulino abbandonato, a Scoglitti. A lanciare la segnalazione e’ stato un cacciatore poco dopo le 16.30.
La polizia scientifica e il medico legale eseguono i primi rilievi. La squadra mobile della Questura avvia le indagini dopo il ritrovamento. Ma il buio e la posizione del corpo del bambino, che ha il viso ‘schiacciato’ sulla base rendono difficili dare risposte sulla causa del decesso. Indossa tutti i vestiti e sono asciutti. Non ci sono tracce di sangue o segni di violenza evidenti.
Le ricerche erano iniziate dopo l’allarme della madre che all’orario di uscita dalla scuola, alle 12,45, non aveva trovato il figlio. E’ cosi’ scattata una vasta battuta in tutta la zona con le unita’ cinofile. Fino alla terribile scoperta nel pomeriggio. Sul posto, a Scoglitti Punta Braccetto, vicino al mare, i carabinieri per i rilievi. Si sono recati li’ anche i genitori straziati.
I militari dell’Arma escludono l’incidente: “Qualcuno potrebbe averlo portato li’, ma dobbiamo essere cauti. Tra le piste seguite c’e’ anche quella pedofilia”, dice all’AGI il comandante provinciale dei carabinieri di Ragusa Sigismondo Fragassi. Insomma qualcuno potrebbe averlo portato in quel posto poco frequentato per abusare di lui, fino al tragico epilogo.
Il piccolo frequentava la terza elementare e adesso a scuola e l’intero paesino del Ragusano, e’ piombato nell’angoscia. La preoccupazione, dopo l’allarme della mamma all’uscita dal plesso scolastico, con il passare delle ore era cresciuta anche perche’ i compagni e la bidella hanno spiegato di non ricordare di aver proprio visto oggi Andrea Loris Stival. Il padre del piccolo e’ un camionista di 30 anni che lavora nel Nord Italia, mentre la madre, 25 anni, e’ una casalinga. I carabinieri hanno visionato le immagini dell’impianto di videosorveglianza della scuola elementare e fatto annusare ai cani il pigiama che il piccolo aveva indossato la notte prima.
Gia’ altre volte il bimbo non era entrato a scuola e si era allontanato. Questa volta, pero’ sarebbe successo qualcosa di brutto. Il vecchio mulino abbandonato si trova a tre, quattro chilometri dalla scuola. “Pensiamo che il bimbo – aggiunge il comandante provinciale dei carabinieri – non sia arrivato li’ da solo. Stiamo valutando vari elementi, comprese le immagini che potrebbero avere registrato i sistemi di videosorveglienza.
Riteniamo che si tratti di un fatto cruento”.
Sul luogo del ritrovamento anche la polizia scientifica. Le indagini sono coordinate dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota. “La nostra comunita’ e’ a lutto. L’intero paese si era mobilitato. Siamo tutti sconvolti e tristi”, dice il sindaco di Santa Croce Camerina Franca Iurato. AGI