25 nov 2014 – L’oncologo Umberto Veronesi e’ favorevole all’introduzione di una legge che permetta anche in Italia l’eutanasia, che “molti medici” oggi comunque praticano nella clandestinita’. Lo ha detto durante la conferenza stampa di introduzione al convegno “Uniti per i pazienti” organizzato all’universita’ statale di Milano.
“Oggi la magistratura riesce a correggere cio’ che il legislatore ha malamente costruito, ma non sempre ci riesce. Al malato terminale che negli ultimi giorni di vita con dolori violentissimi chiede l’iniezione per morire serenamente viene negata e se il medico la fa puo’ essere accusato di omicidio. Ma molti la fanno, e’ un movimento sott’acqua che lavora in maniera clandestina” ha detto Veronesi. “Tutti parlano di una soluzione, ma al povero Monicelli, che aveva chiesto ripetutamente in ospedale una puntura letale per un trapasso dolce, e’ stata negata e si e’ buttato dalla finestra. Questa e’ civilta’?” si e’ chiesto l’oncologo.
Quanto al Modello da proporre Veronesi ha suggerito quello dei Paesi Bassi. “Ho vissuto molto bene l’esperienza olandese favorevole a far terminare la vita con un momento indolore. Naturalmente l’eutanasia deve essere volontaria. In Olanda la legge non e’ superficiale, ma molto severa, il suicidio asssistito e’ punito e l’eutanasia e’ una deroga che si ha di fronte a un malato con buone condizioni di facolta’ mentali, in fin di vita, con forti dolori e che chiede ripetutamente iniezioni. Viene concessa eventualmente dopo la riunione di tre esperti. Ci sono diecimila persone che ogni anno la chiedono e solo tremila che riescono” ha concluso sottolineando che “ogni persona ha diritto di autodeterminarsi”.