Bergamo, 24 nov. – “Troppe pressioni su Massimo Bossetti per indurlo a confessare”: questa la protesta dei legali dell’artigiano in carcere da cinque mesi per il caso Yara, al termine dell’interrogatorio svoltosi stamattina nel carcere di Bergamo. Interrogatorio che e’ durato meno di un’ora, visto che Bossetti si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere.
Presumibilmente il pm Letizia Ruggeri gli ha sottoposto le novita’ delle ultime settimane, con il racconto di una donna che dice di averlo riconosciuto come uno dei due uomini che la sera della sparizione di Yara vide nascosti in una siepe nei pressi del luogo del rapimento. All’uscita gli avvocati dell’arrestato hanno protestato per il modo in cui Bossetti viene trattato in prigione, spiegando che sarebbe sottoposto a “continue pressioni” per ottenere una confessione.